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Alex Gravina esigente: "Italpol, per ora ti do un sei. Ora pensiamo all'Olimpus"

 30/11/2019 Letto 498 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    ITALPOL





Quattro gare alla fine del girone di andata. Sarà un rush finale con i botti per l’Italpol, quattro battaglie da 40 minuti l’una. Olimpus, Futsal Cobà, San Giuseppe e Lazio, con il Palagems che diventerà protagonista per tre gare su quattro. Gara per gara, partendo proprio da quella di domani contro l’Olimpus: otto punti separano le due squadre romane, con l’Olimpus che a oggi ha inanellato tre vittorie, tre sconfitte e tre pareggi, in completo equilibrio. Una di queste tre caselle, di sicuro, cambierà. “L’Olimpus è una squadra molto completa – ha commentato il capitano, Alex Gravina – che corre tanto e di solito le squadre che corrono ci mettono in difficoltà. Conosco bene il loro mister, alcuni giocatori e sarà una gara tosta. Fino a Natale, saremo impegnati continuamente con squadre attrezzatissime, ma credo che anche noi fino a oggi abbiamo dimostrato di avere una buona struttura con giocatori importanti. Quindi… siamo pronti a giocarcele tutte fino in fondo, la categoria ti impone di stare sempre a mille e i particolari alla fine fanno la differenza”.
 
Alex, fino a oggi che voto daresti alla tua squadra?
“Considerando che punto sempre al massimo, do un sei perché si può fare sempre meglio, siamo una squadra forte anche se la categoria incide. Abbiamo una società strutturata che cerca ogni anno in primis di creare un gruppo, una famiglia, che permetta di stare bene, che è sempre la prima cosa. Se poi continueremo a lavorare come stiamo facendo, quel sei, migliorerà”.
 
Come cresce il settore giovanile dell’Italpol, soddisfatto?
“Sono un paio di anni che lavoriamo per crescere con i ragazzi, speriamo di avere al più presto una casa Italpol tutta nostra ma per il momento sono molto contento. Ci vorrà qualche anno per portare tutte le categorie giovanili al massimo, ma intanto stanno andando bene e l’importante è che crescano come uomini e come giocatori. E’ bello avere una propria cantera, siamo arrivati a quaranta bambini e vedere i genitori felici, è la cosa che mi rende più orgoglioso, lo dico da papà”.
 
Ufficio stampa Italpol


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