Filipponi e la famiglia Hornets: "Felice di far parte di un gruppo così;;; unito"
Roberto Filipponi, arrivato la scorsa estate alla corte di Fabrizio De Santis, racconta cosa vuol dire far parte di una società che, prima di essere una squadra di calcio a 5, è una grande famiglia, analizzando la grande unione con i compagni allo Sporting Hornets.
FAMIGLIA HORNETS - Nonostante sia nel club da solo un anno, Roberto Filipponi ha già chiaro cosa voglia dire essere nel mondo Sporting Hornets: “Anche se la stagione non è stata entusiasmante, resterà per sempre nel mio cuore come quella in cui sono entrato a far parte di questa famiglia. Ho avuto l’onore - spiega -, di conoscere un presidente come non se ne vedono mai. La società mette a nostra disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno, consentendoci di giocare al massimo delle nostre potenzialità”. La rosa, una delle più giovani dell’intera categoria, è interamente composta da ragazzi romani: “La dirigenza ha un’idea ben precisa in mente, vuole una squadra che sia unita e che rispecchi i valori del club: per questo, non ha mai voluto prendere giocatori stranieri. Nel regionale può sembrare scontato, ma è difficile trovare un gruppo così legato alle radici di una città”.
LA SQUADRA - Il roster dello Sporting Hornets, originariamente, era composto da piccoli gruppi provenienti da altre realtà: “Sarò sincero, a inizio stagione un po’ si vedevano - afferma Filipponi -. Ci abbiamo messo poco, però, a diventare una vera squadra. Ora siamo amici fuori dal campo, ci vediamo regolarmente e siamo uniti. Inoltre, i due over, vale a dire Galante e Macciocca, hanno uno splendido rapporto con ognuno di noi. Se questo si rispecchia sul campo? Siamo certamente uno spogliatoio coeso e ci aiutiamo, ma forse ci manca quel passo in avanti, a causa della nostra giovane età, per poter trasportare completamente sul terreno di gioco tale unione”. Quando mancavano 4 giornate al termine della regular season, lo Sporting Hornets navigava a metà classifica, con la flebile speranza di poter agguantare i playoff. L’emergenza sanitaria che ha messo sotto scacco gran parte della popolazione mondiale ha bloccato anche questa rincorsa: “Sicuramente è stato mosso un passo in avanti rispetto al 2018-2019, ma non posso negare che avremmo potuto fare molto di più - spiega -. Potevamo davvero puntare ai playoff. Ci proveremo senza dubbio nella prossima stagione, con un anno in più di esperienza potremo migliorare i nostri risultati”.
AIUTIAMOCI! - Il giovane dello Sporting Hornets, infine, lancia un appello: “Al momento lo sport non deve essere il nostro primo pensiero: non sappiamo se si riprenderà, né quale sia la cosa giusta da fare. Vorrei solo chiedere a chiunque di rispettare le disposizioni e, per chi ne ha le possibilità, di aiutare come può tramite donazioni o in prima persona. Sarebbe molto importante - chiosa Filipponi - mostrarci uniti per uscirne il prima possibile”.


Alessandro Pau