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Coronavirus, Ortisi e il CDM Genova: "Pres, si è fermato tutto sul più bello"

 04/04/2020 Letto 1186 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Pietro Santercole
Società:    CDM FUTSAL





Una video chiamata coi compagni di squadra e amici, una serie in tv, vedi la Casa di Carta. La fuggente nostalgia di chi vive e lavora lontano da casa. Il tutto, fortunatamente, insieme alla sua compagna. Andrea Ortisi vive così i tempi della pandemia da Coronavirus. "Non è come vivere in guerra, ma immagino sia simile visto che si esce di casa solo per fare la spesa. E' dura, molto dura. Allenamenti? Si fa quel che si può, io non ho il balcone, ma ci provo a restare in forma". Per fortuna c'è Claudia con cui parlare direttamente. "Fa l'insegnante - sorride - ma è indaffaratissima con le lezioni a distanza".
 
IO E IL FUTSAL Chissà se si tornerà a giocare a futsal, a lottare per quell'obiettivo che prima dello stop era alla portata del CDM Genova. "Il futuro è incerto - prosegue il capitano dei biancazzurri - credo che questa pandemia cambierà il nostro modo di vivere e la crisi ho paura che influirà anche sul futsal. Peccato, si è fermato tutto sul più bello". Già, Genova con appena tre punti nel girone di andata prima di quel ciclo decisivo che portò i ragazzi allenati allora da Michele Lombardo, grazie a tanti successi negli scontri diretti, a un punto dalla salvezza diretta. Quel ciclo decisivo, purtroppo, nel girone di ritorno di regular season non c'è ancora mai stato. "Ne parlavo proprio con il presidente in una chattata di qualche giorno fa - continua Ortisi - ci siamo fermati proprio nel momento in cui con Milton eravamo più in forma, prontissimi a giocarci le nostre chance salvezza". Da buon capitano, Ortisi non dimentica i suoi compagni di squadra verdeoro. "Sì sì, certo che li sento: stanno tutti bene, anche se Zanella mi ha detto che da lui ci sono stati molti morti". E a Genova com'è la situazione? Risposta che infonde fiducia. "La città sta rispondendo molto bene al lockdown, rispetta le regola, c'è davvero poca gente in giro. La società? Con noi ha rispettato tutti gli impegni". Chiosa su quella splendida isola chiamata Sicilia. "La nostalgia c'è sempre, così come il sogno di giocare con l'Augusta davanti a 1200 persone. Ma passa subito: io qui a Genova sto davvero bene".
 
Pietro Santercole


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