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Italpol, Ranieri racconta lo smart-training: «I nostri ragazzi sono professionisti»

 15/05/2020 Letto 502 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Redazione
Società:    ITALPOL





Allenamenti da casa per l’Italpol. Come tutte le società anche i giocatori della formazione dell’istituto di vigilanza stanno svolgendo un lavoro di smart-training, in vista di sviluppi.

IMPEGNO COSTANTE - Abbiamo parlato con il preparatore atletico Francesco Ranieri, che ha raccontato come ha impostato il lavoro dei suoi ragazzi per mantenere al meglio lo stato di forma fisica. “Se la prima fase del lockdown è stata una novità e poteva anche essere affrontata con euforia - spiega Ranieri -, abbiamo visto successivamente poi come ognuno di noi ha dovuto riadattare i propri comportamenti, ed è servito e serve ancora un grande stimolo motivazionale per reagire soprattutto a livello psicofisico. Come diceva Darwin ‘non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento’. In tal senso, non solo io, ma tutta la società Italpol, compreso lo staff tecnico e dirigenziale, è sempre stata presente, comunicandoci di esserci sempre in questa fase e anche in una possibile ripresa. Io ho fornito ai ragazzi un programma di allenamento per il mantenimento delle capacità condizionali - prosegue -, mobilità articolare tendinea e flessibilità da fare indoor, arricchito di tanto in tanto con qualche nuovo workout per variare e stimolare la forza e l’alta intensità. I ragazzi sono tutti professionisti e so che stanno reagendo bene, si stanno allenando e si faranno trovare pronti per ogni evenienza”.

ATTESA - Ranieri ha anche voluto insistere su quanto è importante riuscire a tornare in gruppo ad allenarsi, e che anche questo aspetto deve essere valutato per la ripresa. “È fondamentale il mantenimento delle capacità condizionali, come base per lavorare poi su quelle coordinative - afferma Ranieri -. Senza scendere sulla teoria dell’allenamento o essere troppo accademici, il nostro è uno sport situazionale, di abilità ed è imprevedibile. Servono allenamenti atletici integrati specifici, oltre che tecnico/tattici, i quali non possono essere svolti individualmente. Lavori di squadra, appunto, che hanno bisogno di contatto fisico e velocità di pensiero e azione. Per questo aspettiamo cosa diranno gli organi preposti”. 


Giuseppe Nebbiai
 



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