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Olimpus, spazio allo yoga. Mirra: «Aiuta a conoscere meglio il proprio corpo»

 03/03/2023 Letto 1025 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    OLIMPUS ROMA





Curare ogni piccolo particolare, senza tralasciare alcun dettaglio. Permettere ai giocatori di rendere al massimo, sfruttare tutto il potenziale a disposizione. Questa la politica in casa Olimpus Roma, una politica da attuare con il supporto di eccellenti professionisti, toccando ambiti diversi. Lo yoga, ad esempio, è uno degli strumenti utili a migliorare le prestazioni di un atleta. I Blues, a tal proposito, hanno scelto di affidarsi a Chiara Mirra, inserendo una lezione settimanale, il lunedì, nel programma della squadra.

“Lo yoga è una disciplina molto antica, mi piace rispettarla e trasmetterla agli atleti con i quali lavoro nel modo più autentico possibile”, premette l’insegnante, una garanzia nel suo campo. “Oltre al futsal, seguo anche giocatori di calcio a 11 e una velista campionessa mondiale - rivela -. L’approccio che si segue è lo stesso, è la disciplina così com’è a essere di supporto agli atleti. Quello che cambia è l’intensità che si propone in base agli impegni e al contesto che li circonda: gestione gara, vittorie o sconfitte, recupero infortuni, stress e ansia della prestazione. Se c’è bisogno, quindi, si lavora più nello specifico su uno di questi aspetti, per questo integro allo yoga l’approccio della mindfulness, che ho avuto la fortuna di incontrare e approfondire con un master universitario a Valencia moltissimi anni fa”.

Tanti, troppi i benefici dello yoga: “La pratica fisica aiuta i giocatori a conoscere e a sentire meglio il proprio corpo. Sarebbe impensabile il contrario per chi fa del suo corpo uno strumento di lavoro”, sottolinea Mirra, prima di entrare più nello specifico. “Li aiuta a sviluppare e a migliorare la propriocezione, capacità chiave per un gioco dinamico come il futsal. Li aiuta a sviluppare mobilità articolare e flessibilità per migliorare il gesto tecnico. Li porta a lavorare sul respiro, a gestirlo, a modificarlo e a renderlo più lungo: questo, sul campo, significa tempi di recupero minori. Aggiungendo poi i benefici della mindfulness, lavoriamo su una maggiore concentrazione, sullo sviluppo e sul mantenimento dell’attenzione, necessaria in un gioco in cui le distrazioni non sono permesse. Ultimo aspetto, ma non meno importante, la gestione dello stress pre-gara, integrando alcuni brevi momenti di respirazione se l’atleta ne sente il bisogno, e post-gara, per alleggerire le tensioni e prepararsi alla prossima sfida”.

Un lavoro serio e accurato: “Seguo una tabella di marcia, perché la disciplina non è semplice e ci vuole tempo. Si lavora sempre proponendo pratiche ed esercizi in modo progressivo da facile-breve a difficile-lungo. Ma questa tabella non è e non può essere rigida - spiega l’istruttrice -. Abbiamo inserito la sessione di yoga all’interno della programmazione settimanale e ovviamente ci possono essere modifiche, soprattutto nell’intensità della mia proposta in base agli impegni e al feedback dei ragazzi di volta in volta. Chiedo sempre ai giocatori “come state?”. Non è una domanda retorica, bensì il punto di partenza per il nostro incontro”.

Ogni esperienza lavorativa accresce il bagaglio professionale ma anche umano di una persona. Lo sa bene Chiara, che sta cercando di vivere al meglio questa avventura: “Per me è un onore lavorare con certi campioni - confessa -. Sono felice e orgogliosa di ogni vittoria sul campo e sul tappetino. È stimolante e, per una persona curiosa e sempre pronta a imparare e a scoprire cose nuove, rappresenta un grande regalo”, prosegue l’insegnante, che poi conclude orgogliosamente. “Credo sia stato un grande passo avanti per il futsal aprirsi a questa disciplina e riconoscerne i benefici, qui siamo stati i primi a farlo. E tutto questo è stato possibile grazie al presidente, all’allenatore e al team di preparatori atletici dell’Olimpus, che hanno creduto in me e nel progetto”. Oro, incenso e… Mirra. Tanti doni per un club che punta all’eccellenza e, per raggiungerla, cura ogni dettaglio, facendo spesso da apripista.


Antonio Iozzo



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