Simona Giliberto applaude la Virtus Cap San Michele: "Ritmo e intensità, così faremo bene"
3-0 alla quarta giornata e 3-1 in Coppa Italia, grazie a una rimonta iniziata da Simona Giliberto. La Virtus Cap San Michele non lascia ma raddoppia nel derby e, contro il Veglie, allunga d’autorità la sua striscia positiva.
“Ci aspettavamo una partita più dura, visti i loro rientri dalle squalifiche, e così è stato. Ma - commenta la calcettista - dopo essere andate sotto, abbiamo trovato la forza mentale per ribaltare il risultato. Ritmo alto, intensità: è su questo che lavoriamo in settimana e siamo felici che sia servito per fare un passo avanti verso una competizione alla quale tengo tantissimo, perché secondo me dà emozioni diverse”.
Ma i benefici sono evidenti anche in campionato, con le biancazzurre che viaggiano spedite verso la trasferta col Club Sport Roma. “Anche se stavolta non ci saranno i nostri tifosi, noi avremo lo stesso atteggiamento visto in casa, perché vogliamo continuare a crescere, pur senza l’assillo della classifica. Scendiamo in campo per vincere, riportando in partita quel che facciamo in allenamento. Poi quel che arriva, arriva”.
E di cose belle ne sono capitate parecchie a Giliberto: durante gli otto anni al Città di Taranto, squadra con la quale è arrivata a segnare anche 30 reti nella sua stagione migliore, ha avuto anche il privilegio di far parte in maniera continuativa della Rappresentativa pugliese. Ma la parte più bella della sua carriera sportiva riguarda la Nazionale Under 17: raduni in giro per l’Italia e poi la partecipazione a un torneo a Oliveira de Azeméis, in Portogallo, con il sostegno della UEFA. “Sono stata fortunata”, dice, riguardando una vecchia fotografia che la ritrae in terra lusitana.
Ma la dea bendata c’entra poco, quando si parla di Azzurro e condividi un ricordo con giocatrici come Barca, Bovo e Grieco, quest'ultima in viaggio verso le Filippine per il primo Mondiale femminile della storia. “Mi rendo conto di aver fatto un’esperienza che molte giocatrici sognano e sono fiera di me per averci sempre creduto. Ci credo anche ora: non ho mai fatto la Serie A, ma porsi obiettivi spinge a migliorare.”
Una frase che fa onore al suo 10 sulle spalle - “so che è il numero delle responsabilità, ma per me è uno stimolo” - e che inorgoglisce papà Giliberto. “Lui è pazzo per me, e viceversa. Senza di lui non potrei sentirmi la persona che sono. Vede sempre il positivo, ma se c’è da spronarmi lo fa nel modo giusto: spiegandomi come avrei potuto far meglio. Che poi è proprio quel che voglio: mettermi a completa disposizione e dare sempre tutto per la squadra.”
Soprattutto se quella squadra si chiama Virtus Cap San Michele. “La migliore scelta che potessi fare: mi ha portata da persone che non si trovano spesso. Sono entrata in punta di piedi in un gruppo che sta insieme da tempo, ma in realtà tutte le ragazze sono state tutte fantastiche con me. E poi c’è Berardi: lo avevo già avuto come mister al Grottaglie e in poco tempo aveva risollevato umore e classifica. È anche per lui se oggi sono qui”.
Redazione C5 Live
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