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Delusione Mondiale. Musti: "Non abbiamo retto l'urto emotivo". Ora le riflessioni

 02/02/2020 Letto 1965 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Redazione
Società:    ITALIA





Il rimpianto più grande non è quello di aver perso contro i campioni d'Europa in carica: in barba ai precedenti (un solo ko prima di Povoa) loro hanno aperto un ciclo (diventato vincente) un bel po' di tempo fa, noi a malapena da un anno. Ok, non ce la siamo giocata contro un "normale" Portogallo: troppo timidi, impauriti, non abbiamo mai vissuto veramente la partita, questo sì. Ma il rimpianto più grande è quello di non aver strappato un secondo posto, alla nostra portata, per continuare a sognare il Mondiale. Italia terza nel quadrangolare lusitano di Elite Round, fuori - a conti fatti - per aver steccato la prima, dominando per oltre un tempo la Finlandia senza sfruttare rigori, tiri liberi e una quantità industriale di occasioni da gol non finalizzate. Al netto dei pali. Quel 2-2 offuscato da una buonissima reazione contro la Bielorussia ci è costato carissimo.
 
 
L'ANALISI "Dispiace, perché comunque abbiamo avuto un buon percorso fin qui. Il girone si è complicato con il doppio exploit della Finlandia, con noi e col Portogallo. Ci siamo ritrovati alle strette e comunque sapevamo che i lusitani fossero più forti di noi. Non abbiamo retto l'urto emotivo della partita. Della gara di oggi c'è poco da dire, nel cammino invece ci mancano i punti con la Finlandia". Musti manda giù un boccone amaro, allargato a tutto il movimento. "Si è chiuso qui un anno di lavoro, abbiamo iniziato un percorso ed è complicato rigenerare e ricreare in soli 365 giorni. Volevamo portare al Mondiale questo gruppo, per poi cambiare strada, ma evidentemente, se ci sarà la possibilità di farlo, anticiperemo queste scelte. In un anno abbiamo fatto 14 partite e due sole sconfitte. Sono sereno". La ferita va rimargita, ma con il tempo. "Dovremo sederci a mente lucida e fare quello che servirà: un ricambio generazionale, puntando a Euro '22 con un gruppo diverso, riformandolo. Ciò che di fatto era già successo nel 2000, l'ultima volta che non ci qualificammo al Mondiale. Mi dispiace per i ragazzi - conclude - alcuni non volevano chiudere il ciclo così, volevano farlo con l'ultimo Mondiale della loro carriera, se lo meritavano. Ci hanno provato in tutti modi e non posso che ringraziarli per l'intensità e la passione con cui hanno lavorato. In questo momento, dati anagrafici alla mano, sarà complicato continuare. A tutto il gruppo va la mia solidarietà, insieme abbiamo cominciato, insieme abbiamo chiuso oggi, non è giusto prendere le distanze da loro in questo momento".
 
Pietro Santercole


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