La capacità di lasciare subito il segno. Alla prima stagione con il Lido, David Patrizi ha immediatamente dimostrato il suo valore, contribuendo in maniera significativa alla crescita di tutti i portieri. Edoardo Di Ponto, reduce dall’avventura con l’Italia, è la migliore testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dal preparatore.

“Mi aspettavo la sua convocazione? La Nazionale non si aspetta, la Nazionale si merita attraverso il lavoro. Edoardo si è sempre impegnato, adesso non deve smettere di farlo, anzi”. Patrizi commenta così la prima esperienza Azzurra del classe ’94. “Deve ancora compiere 27 anni, la sua maturazione non è ultimata. Questo, però, è positivo e deve rappresentare uno stimolo in più per lui - la sottolineatura -. Come portiere è completo, quindi ha solo bisogno di lavorare per migliorare ancora di più ogni singolo aspetto. Credo che la costanza di rendimento, fondamentale per un estremo difensore, sia stata il suo punto di forza”.

Di Ponto, ma non solo: “L’obiettivo era quello di far crescere tutti i portieri. Per certi versi è stato centrato, per altri forse meno, ma credo sia anche normale”, spiega Patrizi, che, da vero e proprio perfezionista, non sembra volersi mai accontentare. “Penso e ripenso a ciò che poteva essere fatto meglio, ma, nel complesso, reputo questa mia prima stagione al Lido positiva”.

Un’avventura positiva, fin qui, sia a livello personale che di risultati. Adesso, però, occorre chiudere in bellezza, tra Coppa Italia e campionato. “Il gruppo ha sempre lavorato al massimo sia nei momenti negativi che in quelli positivi, lo sta facendo anche in questi giorni”. All’orizzonte si intravede la Final Eight: “Un evento importante, ma il nostro modo di allenarci non cambia - assicura il preparatore dei portieri, che poi conclude -. Ci prepareremo con la massima serietà, dando tutto, come sempre fatto finora”.


Antonio Iozzo

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