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Non solo prima squadra, addio anche al settore giovanile?

 18/07/2014 Letto 659 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Redazione
Società:    MARCA





Sembra irrimediabilmente compromessa anche la situazione delle decine e decine di ragazzi del settore giovanile della società di Castelfranco che dopo la situazione deficitaria dello scorso mese di dicembre  ora vedono svanire qanche la possibilità di continuare a vestire i colori bianconeri. Passano lentamente ma inesorabili i giorni e il destino del settore giovanile della Marca Futsal sembra irrimediabilmante compromesso. Sono in scadenza i termini delle iscrizioni ai campionati Allievi e Giovanissimi ma nulla si è mosso in seno alla oramai ex società del duo Bello-Foscarini.
 

ADDIO? - Un lavoro immenso di tecnici preparati e di appassionati dirigenti si stà sciogliendo come neve in queste calde giornate di luglio. Alcuni tecnici, nel buio più totale di informazioni, hanno già valutato altre opportunità e proposte mentre continua sino all'inverosimile il lavoro di Leonardo Calmonte, (già) responsabile dell'intero movimento giovanile della Marca che stà tentando di salvare in tuttii modi i valori sportivi ma anche umani dei ragazzi. Una corsa che sà tanto da "don Chisciotte contro i mulini a vento" che vedrà il buon Leo provarci sino alle 19,00 di lunedi 21 luglio. Poi sarà il buio più totale. Molti ragazzi prenderanno la via di altre società e per quella che è stata la dirigenza trevigiana non rimarranno altro che trofei da rispolverare. Coppe, trofei e titoli nazionali meritatamente vinti da quei  ragazzi che da dicembre 2013 al maggio 2014 sono stati mandati letteralmente allo sbaraglio nel campionato di serie A, raccogliendo goleade umilianti quando i loro massimi dirigenti sbandieravano, "intraprendendo una nuova strada", "prendendo delle decisioni che segnano un vero e proprio cambiamento, si è aperto un capitolo che vedeva protagonisti i talentuosi ragazzi del settore giovanile, per dar loro una possibilità che viceversa difficilmente avrebbero potuto avere...". "Umiliazioni programmate" a suon di reti nei campi d'Italia per un  manipolo di ragazzi e per i due tecnici (Calmonte e Nuvoletta) che avevano solo l'obbligo societario di giocare per non far pagare pesantissime sanzioni economiche. Il tutto in una lenta agonia ora prossima al "de profundis" .


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