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Settore giovanile, via alla nuova era. Regni: "Ecco come faremo crescere le giovani italiane"

 29/07/2014 Letto 1038 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    LAZIO





Come già la scorsa stagione anche quella che sta per iniziare vedrà la formazione del presidente Piersigilli alternare gli sforzi per costruire una rosa di altissimo livello per dominare il massimo campionato e creare un settore giovanile sempre più importante e valido in grado di sfornare nel futuro prossimo atlete in grado di avvicinarsi al più presto ai livelli delle straniere.
E’ ufficiale ormai la nascita di una scuola Lazio a Roma, dopo la positiva esperienza di quella della Viterbo Futsal Academy che da quest’anno sarà affiliata al sodalizio biancoceleste tramite la  s.s.d. Bomarzo.


REGNI - I corsi si terranno presso il prestigioso centro sportivo Due Ponti il lunedì e giovedì pomeriggio e ad insegnare futsal saranno le pluricampionesse della serie A. A supervisionare il tutto è stato chiamato Giorgio Regni, responsabile del settore giovanile nonché allenatore della squadra juniores appena laureatasi campione d’Italia. E proprio a lui chiediamo di presentarci il progetto: “Personalmente inseguo il sogno di scuole calcioa5 femminili dal lontano 1998 quando ho iniziato al Forum S.C. partendo dal nulla e arrivando a due titoli regionali con l’under 16. Credo fortemente che se vogliamo portare le nostre giovanissime ai livelli delle straniere dobbiamo avere scuole che dai 10/12 anni siano esclusivamente femminili. Il connubio con i maschi va bene, ma se una ragazza non è forte tecnicamente, fisicamente e soprattutto caratterialmente, spesso finisce per perdersi prima di poter sbocciare. Lo scorso anno abbiamo iniziato questo progetto rivolto alle giovani con la dirigenza della Lazio, ma mancavano i tempi per poter costruire qualcosa per le più piccole. Nonostante ciò siamo riusciti a far nascere, grazie alla collaborazione con alcune straordinarie ragazze, la Viterbo Futsal Academy che in poco tempo ha superato il numero di 15 iscrizioni. Ma già durante l’anno ho fatto presente che c’era bisogno di una scuola qui su Roma. Grazie alla collaborazione con il centro sportivo Due Ponti, il direttore tecnico Leonardo Schiavoncini è riuscito a dar vita al progetto. Partiremo con gruppi esclusivamente under14 con l’obiettivo primario di far crescere le bambine che vogliono approcciare questa disciplina sportiva, educandole sin da piccole allo sport in generale e al futsal in particolare. Parteciperemo ai campionati giovanissime ed esordienti FIGC”.

IL SETTORE GIOVANILE - La Lazio punta tanto sulle giovani, come giudichi la passata stagione: “Direi molto più che soddisfacente. Come detto il tutto è stato costruito da metà aprile. In poco tempo abbiamo messo su due formazioni in grado di competere nell’under 21, dove siamo arrivati secondi dietro un Futbolcub stellare,  e nella juniores dove si è vinto li campionato regionale a punteggio pieno e quindi il titolo italiano ad Aversa nelle final4. Con le allieve, categoria dove abbiamo giocato di molto sotto-età e con ragazze alle primissime armi, abbiamo raggiunto un terzo posto ex-aequo con il Casaltorraccia e dietro Ponte di Nona e FB5, tutte società che vantano una grossa tradizione di scuola. Ma la più grande soddisfazione non viene dai titoli, ma dal vedere la crescita esponenziale delle atlete. Ben 4 hanno esordito in serie A, altre sono grandi promesse. Due grossi club italiani mi hanno chiamato per avere a disposizione alcune di loro. Questo è l’obiettivo che un settore giovanile deve porre come primario”.

Per questa stagione che sta per partire, scuola a parte, come sarà organizzato il  settore giovanile?
“Come società abbiamo fatto delle scelte precise. A livello agonistico manterremo solo la formazione Juniores che dovrà difendere il titolo di campione d’Italia. Anche per le più piccole giocare con lo scudetto sulla maglia sarà una grande emozione. Abbiamo puntellato la squadra cercando soprattutto giocatrici 98 99 e 2000. L’intenzione è quella di avere ragazze sulle quali poter lavorare due o tre anni  per poi lanciarle nel panorama nazionale. Per raggiungere questi obiettivi si è fatta la scelta di allenarsi e giocare solo su parquet e mirare a sedute tecnico- tattiche in grado di aiutare le ragazze al passaggio di categoria. La nostra casa sarà il Palelevante. Parallelamente abbiamo stretto una collaborazione con il Casaltorraccia, che parteciperà alla serie C, che diventerà una sorta di trampolino, dove le ragazze che usciranno dalla juniores avranno la possibilità di mettersi in mostra in un campionato open e caricarsi dell’ultimo bagaglio di esperienza che ancora manca. Sempre in questo gruppo inseriremo atlete under21 sulle quali puntiamo e che arriveranno anche da fuori regione. Inoltre ci saranno alcuni elementi con esperienza che dovranno fungere da traino per chi ancora la deve acquisire.”

Per chiudere, come vedi il movimento fuori dalle vostre mura?
“Considerando che io sono un inguaribile ottimista dico bene. Lo dico con cognizione di causa perché vedo che alcuni club importanti stanno lavorando tantissimo in questa direzione. Parlo della Ternana ad esempio, ma so che anche l’Isolotto di Firenze sta creando un settore giovanile, cosi come Maurizio Blasetti a Montesilvano. In Veneto è già realtà da anni, nelle Marche ci sono svariate squadre che lo scorso anno si sono confrontate in un campionato allieve e quest’anno mi auguro facciano lo stesso nella juniores. La Campania ha un ottimo livello e anche in Puglia potrebbe nascere qualcosa di importante così come in Sicilia e  in Abruzzo. Anche qui nel Lazio le voci danno per un aumento significativo nelle iscrizioni di under 21 e juniores. Inoltre partiranno i campionati allieve e giovanissime, anche questi già molto richiesti, e si parla di un raggruppamento tutto al femminile negli esordienti. La strada è quella buona, ora ci serve un aiuto forte dalla Divisione Nazionale e dalla Federazione per far si che tutto questo non si perda.”

Cosa vorresti avere?
“Intanto da subito la nazionale A, che sarebbe un traino fondamentale. Poi successivamente anche una rappresentativa giovanile. Per arrivare i livelli di brasiliane, spagnole, ecc c’è bisogno che le giovani facciano tantissima esperienza e i club da soli non ce la faranno mai. Inoltre ci vorrebbero finali nazionali anche per le altre categorie, e non soffermarsi solo sulle juniores. Magari creando anche una Coppa Italia. Non tutto subito certo, però servono dei piccoli step che facciano capire che si vuole intraprendere questa strada. Penso che il potenziale che abbiamo è enorme e fino ad ora è stato sprecato. Ora basta, abbiamo tutti i numeri per confrontarci con le altre realtà!”

Ufficio stampa



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