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Il mercato visto dagli altri | Portelli: "In Italia bisogna essere più coraggiosi"

 19/09/2014 Letto 597 volte

Categoria:    Serie A
Autore:   
Società:    VARIE





C'è, ma non si vede. Lavora nell'ombra e muove il mercato del calcio a 5 italiano e internazionale. Vincenzo Portelli, il referente in Italia della Proneo Sports, commenta per Calcio a 5 Live il mercato delle undici squadre di Serie A, analizzando anche il movimento che il futsal sta attraversando.


Qual è stato il miglior acquisto?
Senza dubbio De Oliveira all'Acqua&Sapone. Gli abruzzesi si sono assicurati un giovane italiano di formazione che gli permetterà di acquisire quella profondità che gli era mancata nella passata stagione. Così è più completa e letale.

Qual è quello passato inosservato e che può invece rivelarsi una sorpresa?
Santiago Francini farà molto bene al Pescara, ma dico ancora una volta un giocatore dell'Acqua&Sapone: Cavinato. Diego è uno dei più completi, con questo innesto Bellarte ha inserito continuità, quantità e qualità in un colpo solo.

Qual è la squadra che ha agito meglio?
L'Asti, perché ha inserito in organico gli italiani giusti anche in prospettiva delle nuove regole riguardo ai formati che probabilmente entreranno in vigore dal 2015. Polido ha rinfrescato la rosa prendendo giocatori di levatura mondiale come Jonas. Fra gli italiani Il primo nome che mi viene è quello di Putano: un portiere con un rendimento costante ed equilibrato, con un apporto notevole in termini di punti classifica conquistati nell'economia di un campionato. L'ambiente sereno e positivo di Asti contribuirà a migliorare ancora di più i suoi standard, permettendogli di affermare la sua posizione anche in Nazionale, come doveva essere già da tempo. Non dimentico il nostro Romano, che è ad Asti per rilanciarsi in campo nazionale ed internazionale: lui è il portabandiera degli azzurri da qui in futuro e il riferimento per chi si avvicina in Italia in questo sport. Invece, come nome di assoluta caratura che calamiterà nel nostro campionato l'attenzione del futsal estero, dico Torras: reciterà un ruolo importante nel campionato italiano come ha fatto per anni in Spagna e con la Spagna.

Chi ti ha deluso?
Nessuna. Le squadre si muovono in base ai desideri dei presidenti, alle conoscenze dei tecnici, al budget dei campionati dilettantistici ed a quelle che sono le reali possibilità economiche in Italia oggi, con qualche eccezione. Dieci anni fa era differente: in Italia, anche grazie alla mancanza di restrizioni regolamentari, arrivavano ondate di giocatori, e fra questi quello che in futuro sarebbe stato il meglio del meglio, i campioni di Europa e i vari finalisti mondiali. Se volevi un giocatore bastava andarlo a prendere. Oggi non è più come una volta, l'Italia non è appetibile e i futuri campioni restano in Brasile o scelgono altre mete più sicure e lucrose. E “mezza Nazionale” dei prossimi anni ne è la prova. Soluzione? Molti giovani interessanti nei campionati regionali e molti settori giovanili di società minori che lavorano meglio delle società di “nome”. Bisogna solo essere coraggiosi.


Francesco Puma



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