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Rubrica | Le scottanti verità  di Diletta Crespi: "Il Napoli, il gol a mia nonna e la mia nomination"

 26/09/2014 Letto 2274 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    L ACQUEDOTTO





Diletta Crespi, nata a Roma il 30 marzo del 1990, ha cominciato a giocare a calcio da bambina. La sua prima squadra è stata quella del Don Orione, nella quale giocava insieme con i maschi e della quale è diventata capitana. All'età di 13 anni è passata a giocare nei tornei femminili con la rappresentativa di calcio femminile e con la Lazio. Nel 2006 è passata alla Torres, con la quale ha vinto Coppa Italia e Women's Cup e ha raggiunto il secondo posto nel campionato italiano nella stagione 2007-2008.
Nel luglio del 2008 ha vinto gli Europei Under 19 con la nazionale italiana, giocando quattro partite della fase finale. Dopo una stagione in Serie A di calcio a 5 con la Lazio, è passato nel 2012/2013 al Real l'Acquedotto: con le alessandrine conquista la promozione vincendo il campionato regionale di serie C e dopo un anno eccola di nuovo che riveste la maglia de L'Acquedotto.


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Nome: Diletta.
Cognome: Crespi.
Squadra: L'Acquedotto.
Soprannome: Ciufetto, per via della mia capigliatura, Pomposelli si sbizzarrisce.
Squadra in cui vorresti giocare? L'Acquedotto, non ho mai amato le grandi squadre con grandi nomi.
Squadra che non sopporti? Il Napoli, quando andai a giocare lì con la Lazio tre anni fa ricordo che ci riempirono di insulti.
Giocatrice che ammiri? Ti avrei detto Melania Gabbiadini (sorella di Manolo, ndg) ma è del calcio a 11, ti darò una risposta più concreta a fine campionato.
Squadra di calcio che tifi? Lazio.
Che poster avevi in camera da bambina? Ronaldinho, il mio idolo da sempre.
La parolaccia che dici più spesso? Ecchecca***, rigorosamente tutto attaccato.
Ultimo libro che hai letto? “La luna blu” di Massimo Bisotti.
Cosa non sopporti del tuo allenatore? La pancia (ride, ndg). Scherzo, l’unica cosa è il suo strillare quando ci sono azioni delicate: so che lui lo fa per noi ma a volte si crea solo casino.
A chi vorresti dedicare un gol? A mia nonna che a marzo mi ha lasciata, ho il 10 sulla maglia perché era nata il 10 dicembre.
Calcio o futsal? Be' sicuramente del calcio mi mancano i lanci lunghi, le punizioni a giro e l’odore dell’erba, però il futsal è come interpreto io il gioco, essere sempre nel vivo dell’azione, ritmi alti e tanta tecnica.
Di una cosa alla tua squadra: “1… 2… 3… EL TAXI!”.
E a Brenda Moroni che ti ha nominata? “Sei forte secca, so che quest’anno ti farò sbraitare con i miei errori ma so che mi vorrai sempre bene”.
Fai un saluto a chi legge: Dateci una mano a far crescere questo movimento, un saluto da Diletta.
Nomina una persona a cui “passare la palla”: Federica Natale della Sabina Lazio Calcetto.

Ringraziamo la simpaticissima Diletta e la settimana prossima cambiamo categoria andando in C da Federica Natale. Alla prossima.


Chiara Masella



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