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Patriarca e l'incontro con il passato: "Grazie Pescara, ma ora sto bene a Rieti"

 19/10/2014 Letto 596 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    REAL RIETI





Mario Patriarca, domani, vestirà i panni dell’uomo che incontra se stesso. Si sentirà, insomma, un po’ come il protagonista della celeberrima commedia dell’abruzzesissimo Luigi Antonelli. Il coach del Real Rieti, infatti, con una storia lunga così in maglia e sulla panchina biancazzurra vivrà, certamente un pomeriggio non facile, dovendosela vedere con la squadra  con cui ha condiviso gioie e dolori per circa mezzo secolo. E l’emozione, sempre perfida, potrebbe alla fine tirargli anche un brutto scherzo, quello di sbagliare panchina. Non succederà, dice, ma il rischio è grosso perché in mezzo  ci sono anche sentimenti e non solo quelli legati al futsal ma anche legati alla famiglia. La proprietà del Pescara calcio a 5 è nelle mani del patron Danilo Iannascoli, cugino per parte materna dell’allenatore dei reatini, per intenderci la madre del proprietario del sodalizio pescarese è la sorella del compianto Demetrio Patriarca,papà di Mario, anche lui con un passato importante da allenatore ma di calcio a 11, in Abruzzo. Bene, questo serve per capire a perfezione che non sarà una partita come le altre, ma una sfida in cui, ci si può scommettere, il cuore farà gli straordinari. E a rendere più difficile questa sfida ci ha pensato proprio il numero uno del club pescarese che ha avuto parole di elogio e stima nei riguardi del trainer che non più di sei mesi fa ha lasciato andar via.

Patriarca, allora, da dove cominciamo?
“Dalla sfida e diciamolo subito, non sarà una delle tante. Qui ritrovo la mia vita sportiva, la mia adolescenza, la mia giovinezza, la mia maturità. Sinceramente, provo a non pensarci, per non farmi fregare dall’emozione. La voglio e la devo controllare. Sto lavorando con i ragazzi alla partita curando ogni dettaglio, come faccio sempre, è stato un ottimo deterrente per non farmi montare dalla tensione. Sarò teso al punto che difficilmente potrò sbagliare di sedermi sull’altra panchina. Avrò  occhi e orecchie dappertutto”.

Certo, l’intervista di suo cugino Danilo Iannascoli patron del Pescara calcio a 5 non è servita a sciogliere l’emozione...
“No, e non poteva essere diversamente. Noi siamo molto legati ma ho, comunque, apprezzato molto le parole di affetto e stima che ha avuto per me. Alla famiglia Iannascoli devo tantissimo, al di là del rapporto parentale,alla guida del club pescarese ho trascorso anni magnifici proponendo un futsal che era anche nella loro filosofia calcettistica. Ma  da loro, e qui metto anche Fabrizio e Matteo Iannascoli, ho preso anche molto sotto il profilo umano. Un’esperienza bellissima che conservo gelosamente nel mio cuore e che mai niente potrà cancellare”. 

Forse non si aspettava la separazione alla fine della passata stagione.
“Non so rispondere, quello che posso dire è che nello sport  anche le più belle pagine scritte, dopo l’attenta lettura, vanno girate. E’ così è stato, ma senza rancori ed amarezze. Insomma come un grande amore che il tempo, in qualche modo, ha attenuato. Resta il ricordo meraviglioso sul quale non ci sarà mai sospetto. Per questo a loro continuo a dire: Grazie, ma ora sto meglio qui”.


Mattia Esposito
Ufficio Stampa Real Rieti



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