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Damiano Basile a C5Live: «Menichelli la scelta giusta! Le oriunde? è un falso problema...»Âť

 24/10/2014 Letto 823 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    VARIE





Figura storica del calcio a 5 femminile, per qualcuno controversa, per altri innovativa, Damiano Basile, ex diesse della Ternana Futsal, parla della grande novità annunciata ieri: la creazione della nazionale femminile. Da lui parole di elogio alla Divisione per la scelta di Menichelli e un punto di vista interessante sull'utilizzo di eventuali oriunde in azzurro. Perché, parliamoci chiaro, sarà questo uno dei temi più dibattuti: “Ma se invece fosse un falso problema?”. Stiamo a vedere.


Damiano, quanto abbiamo atteso questa Nazionale... Contento?
Sì assolutamente, non potrebbe essere altrimenti. Questo era il passo doveroso da compiere rispetto all'impegno di ragazze, dirigenti e società. È un orgoglio e una possibilità importante. Pensando ad un'Italia che va a giocare nei vari palazzetti d'Italia, mi viene da pensare come questo possa essere un ulteriore veicolo per portare pubblico.

Ti soddisfa la scelta di Menichelli?
È davvero azzeccata. La scelta migliore, almeno in una fase iniziale. Quando si comincia c'è bisogno di una locomotrice e più è abituata a grandi livelli, meglio è. Sicuramente un CT che ha lo stesso ruolo nella Nazionale maggiore maschile è il top. Parliamo del massimo esponente tecnico italiano, a capo di una selezione nascente. Uno come Menichelli ha abitudini, mentalità e valori di altissimo profilo. È vero, di contro può essere che ha una conoscenza minore del mondo femminile, ma questo è il gap meno difficile al quale porre rimedio. Anzi, l'importante è dare un segnale importante in partenza, anche perché il messaggio importante che passa dalla Federcalcio e dalla Divisione è: trattiamo le donne al pari degli uomini e questo mi piace. Sicuramente all'interno del suo staff Menichelli inserirà qualcuno che già conosce il femminile o avrà una rete di osservatori importanti, ma questo non devo certo dirlo io, ci avranno già pensato.

Si erano fatti tanti nomi per il toto-CT...
Sì, ma i migliori allenatori sono impegnati al 100% nei loro club e era assurdo dover andare dalla Salvatore, per esempio, e dirle di allenare la Femminile. Sarebbe stato difficile come progetto. La scelta di Menichelli mi è piaciuta davvero tanto: nel femminile abbiamo bisogno di crescere come organizzazione e tutto questo ci fa bene. In fondo, quello che accade in Spagna con Venancio Lopez non è poi tanto diverso e penso che ricalcare un progetto simile possa essere importante.

Quali saranno i primi passi da fare e i primi ostacoli che si incontreranno?
I problemi sono tantissimi e vivendola da dentro il mondo femminile, dico che sarà una mole di lavoro incredibile. Il primo step sono proprio le 40 squadre, che sono tante, e trovare atlete valide non è facile, perché le giocatrici forti non sono solo nella Lazio, nella Ternana o nel Montesilvano, ma anche in qualche squadra che lotta per non retrocedere. Anche la questione dei raduni, in un mondo che professionista non lo è né in pratica, né in teoria, non sarà semplice. Non stiamo parlando delle straniere che lo fanno di mestiere e viaggiano su livelli importanti di retribuzione, ma di ragazze che lavorano, hanno impegni, etc. Forse qualche vittima ci sarà e qualcuno ce lo perderemo per strada, ma sono sicuro che verrà svolto un grande lavoro.

Arriviamo al tema scottante: è giusto convocare oriunde o meno?
Sinceramente mi sta piacendo la seconda fase della nazionale maschile, quella del 50 e 50 tanto per intenderci. È giusto tentare di dare più spazio ai nati in Italia. Credo questa sia una questione di ideologia. C'è infatti un problema di fondo: diamo impulso al movimento convocandone due/tre, oppure partiamo da zero, capiamo prima il livello delle italiane e poi valutiamo se è il caso di inserire un contorno di livello? Credo che entrambe le strade siano percorribili, anche perché al momento oriunde convocabili siano davvero poche e sono del mio gruppo ex Preci: Bisognin, Neka, Pinto Dias, Dalla Villa... Già dall'Argentina non si può far venire nessuno. Credo sia un falso problema. Se dovessi fare una lista di 14 o 15 ragazze e ne inserissi un paio, ma di quelle che ti fanno la differenza, può anche fare bene, ma al momento la materia prima è poca: Dalla Villa? Una Neka in forma? Ecco, forse loro possono spostare qualche equilibrio. Anche se si vanno a fare valutazioni dei portieri siamo più che coperti, inutile andare a pescare altrove. Chiudo con una considerazione tattica...

Vai!
Mi auguro che verrà mantenuta l'identità tattica italiana. Il nostro modo di interpretare il calcio a 5 femminile è fatto di ripartenze, di difesa, fisicità e tutto, spesso, ruota attorno ad un centrale difensivo. Spagna e Brasile giocano in un'altra maniera, chi in modo più corale, chi puntando sulle individualità, sicuramente con una qualità più alta della nostra. Tuttavia, guardando le giocatrici straniere che hanno fatto fatica ad adattarsi al nostro modo di giocare, mi viene da pensare che la nostra sia un'identità tattica ugualmente valida e spero venga mantenuta.


Matteo Santi



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