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Siamo fatti della stoffa dei sogni, Calderolli: "Questa maglia la mia seconda pelle"

 21/05/2015 Letto 623 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:   
Società:    MONTESILVANO





Facendo un malapropismo, a proposito del Montesilvano, si potrebbe ricorrere al più noto Prospero Shakespeariano. Sostituendo 'stuff' con 'staff' ne deriverebbe: our staff is such as dreams are made on. Ma, trattandosi di divise, stuff e staff finirebbero in fondo per sovrapporsi. Restando alla Tempesta, quella di cervelli del futsal pescarese si è appena conclusa con l'approdo nella massima serie nazionale. A proposito di cicli e di stagioni, il breve inverno del Montesilvano si è evoluto in una nuova prima vera A. A qualche giorno dalla consacrazione paradisiaca che ha dimenticato nel limbo il Pesarofano, uno dei protagonisti dell'ascesa, Fernando Calderolli spiega la realtà del sogno conquistato e il senso della stoffa e dello staff del Montesilvano.

Fernando, mi piacerebbe che tu ripercorressi l'esperienza di questa stagione sfociata nel successo collettivo, magari toccando anche i momenti meno facili per te e per la squadra. Ricordo le incredibili sconfitte consecutive che hanno preceduto il divieto della Coppa Italia e il cambio di allenatore e la graduale quanto inesorabile sconfitta di ogni precedente sconfitta: la serie A! "Abbiamo cominciato bene il campionato, un pareggio a Cagliari e per me è stato un anno molto molto difficile, perché mi sono infortunato tante volte: quasi sempre non sono riuscito a stare al 100%, però quel che ho potuto fare l'ho dato tutto e anche di più quest'anno per la squadra. Già nella prima partita ho fatto un gol e mi sono infortunato con quel tiro. Abbiamo dimostrato che eravamo e  che siamo una grande famiglia: abbiamo giocato lì in 5 (Saverio era espulso) e abbiamo lottato con il Cagliari che è una grande squadra e abbiamo pareggiato. Poi abbiamo giocato alcune partite bene e poi ancora sono venute delle sconfitte con le prime in classifica e anche con le più basse abbiamo ridotto l'attenzione, fino a perdere ad Asti, uscendo così dalla Coppa Italia per qualche punto: un'amarezza immensa. Il cambio di allenatore, secondo me, ci ha dato un'altra spinta. Marzuoli è un grande allenatore che fa la stessa difesa di Ricci. Ricci è arrivato per darci la spinta in più: da quando c'è lui il Montesilvano ha ottenuto solo risultati positivi".

Vorrei che tu parlassi del tuo legame con Matias ed Eric, fondamentali quanto Lucas al raggiungimento della meta. E, oltre che del valore aggiunto dei rinforzi, della forza intatta dei veterani, di coloro che portano quella maglia come seconda pelle...
"Io, Mati ed Eric ci siamo legati davvero tanto, siamo diventati amici più che compagni di squadra. Abitiamo insieme, stiamo bene ogni giorno, non abbiamo mai litigato di brutto. Sono entrambi grandi giocatori: io ho imparato da loro e loro credo abbiano appreso qualcosina da me. Una bella amicizia anche quella con Lucas. Lui e Mati hanno subito capito che la squadra è una grande famiglia. Hanno dimostrato il loro gioco, soprattutto nelle ultime partite. Lucas è stato molto importante: a noi infatti mancava uno che mettesse la palla dentro. Riguardo alla maglia come seconda pelle, secondo me qui tutti la vediamo così, non solo i veterani. Anche i nuovi arrivati sanno che appena entrati nella famiglia del Montesilvano ne faranno per sempre parte. Si sta molto bene, si è tranquilli. Quando Fabricio giocava qua ero già innamorato del Montesilvano, perché appunto c'era mio fratello: vedevo il Montesilvano come la cosa più bella che c'era nel calcio a 5. Poi, esserne venuto a far parte io stesso lo scorso anno, è stato bellissimo! Confermo che anche per me questa è la mia seconda pelle".

So che, sebbene tu ne abbia appena realizzato uno, conservi un altro sogno, che ha la stoffa di tuo fratello Fabricio...
Fabricio sta passando uno dei momenti più belli della sua vita: in Nazionale è andato molto bene ed in squadra sta facendo altrettanto. In gara 1 contro il Pescara ha giocato davvero benissimo, facendo una tripletta. Il merito è suo: ha lavorato per tanti anni e sta lavorando ancora sodo per stare a questi livelli. Giocare insieme lui sarebbe davvero bellissimo, un sogno che ho e che spero di realizzare un giorno. Non so però come andrà il prossimo anno e, comunque, se dobbiamo giocare contro, sarà ugualmente bellissimo: mi auguro anche di batterlo sul parquet e che il Montesilvano possa vincere tutto, ritornare sull'asticella più alta che c'è in Italia.

 

Diomira Gattafoni



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