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#Euro2016, Belgrado Story: l»â„˘odissea del campionato serbo dalla guerra al dominio Ekonomac

 05/02/2016 Letto 887 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Francesco Carolis
Società:    EURO 2018





Immaginate per un attimo che la storia cancelli il Risorgimento ed il Bel Paese torni lentamente ad essere un universo di staterelli contrario al manzoniano “non fia loco ove sorgan barriere, tra l'Italia e l'Italia”. Fate viaggiare la mente e proiettate questo scenario nel mondo del futsal nostrano: pensate a Lazio, Rieti, Latina e Cogianco che si giocano lo scudetto del Lazio, ad una Luparense che domina la scena in Serie A veneta, alle abruzzesi che lottano per aggiudicarsi un qualcosa non più qualificabile come “tricolore”. Una volta fatto questo, prima che qualcuno vi prenda per matti, venite in Serbia e chiedete in giro: vi diranno che forse in Italia è impossibile, ma loro hanno già vissuto sulla loro pelle tutto questo.
 

INDIPENDENTI E VINCENTI - Le storia ve l’abbiamo in parte già raccontata qualche giorno fa ed è nota a tutti: la Jugoslavia, dopo la morte di Tito, è letteralmente implosa e, dalla Slovenia in poi, altri quattro stati hanno ottenuto l’autonomia dal potere centrale di Belgrado. La dissoluzione del regime socialista balcanico ha avuto effetti devastanti anche su uno dei campionati di calcio a 5 più vecchi d’Europa, la cui prima stagione risale al lontano 1989: il titolo in quell’occasione fu vinto da una squadra croata, l’MNK Kutina, poi fu la volta dell’Uspinjaca Zagabria, la formazione della futura Republika Hrvatska laureatosi campionessa di Jugoslavia l’anno successivo. La guerra era sempre più vicina e, quasi a voler fare un ultimo dispiacere agli ex vicini di casa, nei due campionati successivi la supremazia passa alla Bosnia, con le vittorie di Seljak Livno e Davor Sarajevo. È il 1992: la Croazia ha già dichiarato la propria indipendenza e la situazione geopolitica è esplosa anche nella stessa Bosnia, il futsal è costretto a fermarsi per una stagione lasciando spazio agli orrori della guerra.

I VAGONI SI STACCANO - Le ostilità sportive riprendono nella stagione 1993-1994, che vede il successo del Premjier Niksic, squadra montenegrina, dopo l’esclusione dal torneo delle società slovene e croate: nonostante il progredire degli eventi bellici, il campionato jugoslavo va avanti e nel 1994-1995 c’è il primo trionfo di un team serbo, il Naisus Nis. Nel 1997 il campionato viene di nuovo sospeso, la stagione successiva invece parte senza concludersi: l’incubo sembra tornare, ma si torna di nuovo a giocare con l’avvento del nuovo millennio, seppur senza più squadre bosniache. Nel 2003 l’unico vagone rimasto ancora agganciato al treno di Belgrado è il Montenegro, nasce una nuova federazione calcistica sulle ceneri di quella jugoslava: la capitale dell’ex regno titino sembra tornare alla ribalta nel panorama del futsal balcanico grazie al Marbo Beograd, vincitore di tre edizioni consecutive del campionato e protagonista in Uefa Futsal Cup.


IL DOMINIO DELL’EKONOMAC - Il carrozzone jugoslavo perde l’ultimo pezzo esattamente dieci anni fa: siamo nel 2006, il Montenegro diventa uno stato a sé stante e la Serbia ha un campionato di calcio a 5 tutto suo. Il Marbo si aggiudica il quarto titolo consecutivo, nel 2007-2008 però la capitale torna a dover fare i conti con la voglia di emergere della provincia ed il leit-motiv che ha agitato le notti serbe nei vent’anni precedenti per vicende assolutamente estranee allo sport torna prepotentemente in scena: l’Ekonomac di Kragujevac (squadra affrontata lo scorso anno dalla Luparense in Uefa Futsal Cup), città nota per essere la sede della famosa industria automobilistica Zastava, conquista il suo primo scudetto. È l’inizio di un regno che durerà fino ai giorni nostri: nel 2008-2009 lo scettro passa al Kolubara Lazarevac, ma è solo un intermezzo, perchè l’Ekonomac trionferà nelle sei edizioni successive.

LA NUOVA ERA - È la sconfitta di Belgrado? La storia le ha tolto il dominio su territori che non riavrà mai più e un’altra città serba le ha rubato la scena nel calcio a 5, la capitale ha incassato entrambi i colpi e si è presa la sua rivincita: dopo le guerre balcaniche, lungo le rive delle Sava e del Danubio hanno imparato a reinventarsi e, leggendo negli sguardi delle persone, si intuisce che è cominciata una nuova era. Euro 2016 è l’esempio perfetto di una Belgrado che guarda al futuro, con la speranza di tornare a primeggiare anche nel campionato serbo. Chi vincerà la stagione 2015-2016? Al momento il vertice se lo contendono Ekonomac e Kalca, l’unica squadra della capitale nella massima serie è il FON, che naviga a metà classifica. Il riscatto della Belgrado del futsal sembra dunque lontano, intanto però dentro la Kombank Arena si affrontano le migliori stelle del continente, tutte insieme: nel luogo foriero e forse vittima di contrasti e spaccature, questo sport meraviglioso ridà la giusta centralità alla parola unione.


Francesco Carolis



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