C'è chi lo chiama Hulk, Rambo o Iron Man. Cambiando l'ordine dei soprannomi, il prodotto non cambia. Edgar Bertoni è uno di quei super-eroi che ha scritto la storia del futsal e ha tutta l'aria di voler continuare a sollevare trofei, con quel fisico mostruoso, con quella società dove si è già fregiato di un Coccarda, sventolando il tricolore.

UN MOSTRO INSAZIABILE - "E' un grande grande piacere tornare in un posto come questo dove ho vissuto tanti momenti belli". Sette finali scudetto di fila con 6 allenatori differenti. Quattro volte campione d'Italia. Ma il Mostro di Belo Horizonte è insaziabile e s'incammina subito verso la via del successo tracciata da Zarattini, determinato a costruire un roster ultra competitivo a disposizione di David Marin, in grado di primeggiare per la sesta volta in Italia. "Conosco bene il presidente, quando vuole qualcosa, cerca di ottenerla, a tutti costi - dice Edgar Bertoni, in uno stralcio di un'intervista ufficiale - ha la mia stessa determinazione: vuole vincere. Perciò eccomi qui, sono tornato per dare tutto me stesso, con l’auspicio di riportare questo club ad alzare un titolo".

ATTO TERZO - Bertoni torna a vestire la maglia della Luparense, indossata nel biennio 2004-2006 e nella stagione 2013-2014. Non c'è due, senza tre. "Spero di tornare ad essere il Bertoni del 2006. So che non sarà facile, ma farò di tutto per stare bene fisicamente. Ma la cosa più importante è la voglia, la determinazione. Io ne ho sempre di più, perché ho fame di vittorie. Il nuovo mister? Non lo conosco personalmente - conclude - ma tutti mi dicono che sia un grande allenatore. Non vedo l’ora di cominciare". Per chiudere in bellezza, proprio come ha fatto ad Asti.

Pietro Santercole

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