skin adv

Madrid di nome e di fatto: "Il mio Prato giocherà  all'attacco e darà  spettacolo!"

 23/06/2016 Letto 539 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    PRATO





David Marìn alla Luparense, Juanlu con la Carlisport Cogianco, Fuentes passato all'Acqua&Sapone e Julio Fernandez confermato al Kaos. Anche la serie A2 avrà un tecnico spagnolo, quel David Madrid che dopo le esperienze in Ungheria e Romania, è pronto a sbarcare nel Belpaese per guidare il Prato. Il tecnico madrileno di nome e di fatto si confida nella sua prima intervista ufficiale.

 

Mister Madrid, le diamo il nostro più caloroso benvenuto al Prato Calcio a 5. Cosa l’ha convinta nella sua scelta?
A convincermi è stata la chiacchierata fatta con la società ed il progetto ambizioso che mi è stato proposto, e soprattutto il fatto che il Presidente e la dirigenza hanno insistito molto per avermi. Questo mi ha molto motivato.

 

A Prato ha fatto la storia Jesus Velasco, col quale lei ha collaborato a lungo.
Stimo molto Velasco come uomo e come allenatore. E’ un punto di riferimento, in Italia ha cambiato la storia di questo sport portando il titolo fuori da Roma dove mai era stato vinto. Il presupposto che Velasco è stato qui mi motiva ancora di più, è uno stimolo fortissimo a far bene.

 

Qual è la sua filosofia di gioco?
La mia filosofia è dare spettacolo, prendere in mano l’iniziativa del gioco sia con una difesa forte in pressione che con il maggior possesso palla possibile. Soprattutto dare spettacolo, perché gli spettatori si divertano durante la partita. Il futsal spagnolo è molto tattico, a me però piace che i giocatori in partita abbiano la loro libertà e possano divertire il pubblico. Chiedo grande intensità, tanto in allenamento quanto in partita.

 

Il suo curriculum è già lungo. Quale valuta la sua esperienza più importante, quella col Caja Segovia?
Pochi lo sanno ma la mia esperienza più bella per me è quella con una squadra del settore giovanile fatta tutta di bambini di 12 anni. Quando divenni il loro allenatore mi chiesero per favore di vincere una partita, perché le avevano sempre perse tutte. Questo mi motivò tantissimo ed in quella stagione la squadra perse una sola partita ed arrivò alla finale del campionato di Spagna. Poi certo, l’esperienza al Caja Segovia è stata una fase bellissima della mia carriera.

 

Quell’anno, nel 2013, lei fu nominato terzo miglior allenatore del mondo.
Sì, fu un bel riconoscimento, ma quello che dico sempre è che quello fu un premio per tutto il gruppo e non solo per me. Fu premiato il lavoro di tutto lo staff e della squadra. Essere votato terzo miglior allenatore del mondo non è facile, diviene più facile con l’aiuto di un ottimo gruppo tecnico e di una rosa di giocatori splendidi che mi aiutarono molto. I protagonisti principali, come dico sempre, sono loro.

 

Cosa promette agli appassionati toscani?
Di sicuro molto lavoro, e che non si annoieranno quando verranno al palazzetto a vederci. Gli prometto che vedranno un gioco d’attacco, molto spettacolo, una manovra aggressiva. Voglio però anche chiedere l’aiuto degli appassionati. Questo sarà il mio primo anno in Italia, la squadra sarà molto rinnovata, dunque avremo tutti molto bisogno dei nostri sostenitori. Se riusciremo a riempire il palazzetto di tifosi, tutti insieme potremo fare qualcosa di importante per il Prato.

 

Quindi sarà un Prato ambizioso.
Certamente. La prima cosa che ho chiesto alla società è stato un progetto ambizioso e la società non ha avuto esitazioni nel prospettarmelo. Sarà un Prato con molta ambizione e che intende dare il massimo in campo. Sono sicuro che sapremo dar vita ad una stagione nella quale il pubblico si divertirà molto.

 

Ufficio stampa Prato



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->