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Giovannone, promessa mantenuta: l'Asti non si è iscritto, storia di una fine annunciata

 23/06/2016 Letto 6168 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Pietro Santercole
Società:    ORANGE ASTI





IL FATTO - Era accaduto già nel 1999, sempre in Piemonte: l'allora Torino di Velasco vince il campionato, ma non si iscrive a quello successivo. Accade di nuovo nel 2016. Ad Asti, scorrono i titoli di coda di una fantastica storia dalla fine annunciata. Chi pensava a un bluff di Claudio Giovannone, deve ricredersi. Ora anche i tifosi, gli ultimi ad arrendersi alla promessa, mantenuta, del suo presidente, alzano bandiera bianca.


L'INIZIO E LA FINE - Non è stata consegnata nessuna domanda, né all'iscrizione in serie A, né alla Uefa Futsal, entro il termine ultimo che scadeva - per Orange Futsal e Real Rieti - oggi alle 14. Come si suol dire, adesso purtroppo è ufficiale: i campioni d'Italia non difenderanno il titolo conquistato lo scorso 7 giugno, né contenderanno la Supercoppa italiana al Pescara. A prescindere dalle motivazioni, già ampiamente espresse da Giovannone, non è una una buona notizia per il calcio a 5 italiano. Ad Asti si era sviluppato un movimento rilevante, che portava più di 1000 spettatori al PalaSanQuirio. Ad Asti c'è sempre stato calore e passione verso la disciplina con il pallone a rimbalzo controllato. Ad Asti si chiude un'era lunga 11 anni, iniziata nel 2005, per volontà e l’amicizia di un gruppo di giovani e l’entusiasmo e la partecipazione dell’(allora) unico patron, titolare della Società Garage Diffusion. Undici anni e una scalata senza precedenti: cinque promozioni di fila, un crescendo rossiano fino allo zenit. Settimo posto e finale di Coppa al primo anno di serie A, sesto posto e storica Coccarda nel 2012. L'Asti ha saputo sempre migliorarsi: primo posto in regular season e finale di Supercoppa nel 2013, primo primo posto in regular season e Winter Cup nel 2014, "doblete" Coppa-Winter nel 2015, primo posto in regular season e scudetto in quella appena trascorsa. L'ultima di una splendida storia finita troppo presto. Con quello stesso rispetto che Giovannone ha richiesto per la sua decisione. Grazie lo stesso Asti.


Pietro Santercole



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