skin adv

La Lazio attacca: i giovani devono imparare ad essere prima uomini e poi giocatori

 25/06/2016 Letto 1599 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SS LAZIO





Un concetto chiaro e lineare: alla Lazio si formano i giocatori; alla Lazio si crescono gli uomini; alla Lazio ci si arriva e si resta per determinate qualità umane e morali. Poi e solo poi, viene il piano squisitamente tecnico ed il valore dell'atleta. Per indossare questa maglia, per portare con orgoglio un simbolo così importante, per onorare il lavoro che quotidianamente la società fa, spinta da una passione smodata per questa disciplina sportiva, bisogna avere rispetto. Tutte cose che, invece, non ha minimamente avuto il sig. Adriano De Camillis.


LO SFOGO - Bisogna rispettare la società, i suoi sforzi, ma anche e soprattutto gli uomini che ci lavorano, che si sono sempre adoperati per il bene del ragazzo, aiutandolo in tutto e per tutto. Purtroppo la gratitudine del sig. De Camillis è stata pari a zero, mentre massima la sua presunzione: sin da oggi la società non vuole più avere nulla a che fare lui; la S.S. Lazio Calcio a 5 prende le distanze da un atleta che si è dimostrato di basso profilo morale, precisando che non è stato lui ad essere andato via, ma che è il club stesso a non voler avere fra le sue fila una persona che non ha mostrato un minimo di riconoscenza. Ricordiamo infatti al sig. De Camillis che al Torneo delle Regioni è andato grazie alla Lazio, al Futsal Camp idem, così come la vittoria del titolo regionale e la semifinale Scudetto sono arrivate perché militava in questa squadra. Purtroppo è ormai costume comune per i giovani sentirsi già giocatori esperti e navigati, senza poi aver ancora dimostrato nulla in carriera. L'atteggiamento del sig. De Camillis sarà da monito per tutti quanti: persone così, dentro la Lazio Calcio a 5, non entreranno mai più. 


S.S. Lazio Calcio a 5 – Ufficio Stampa
 



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->