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I giovani, presente e futuro della Cioli. Rosinha: «La cornice ideale per esordire»

 15/03/2018 Letto 468 volte

Categoria:    Serie B
Autore:   
Società:    CIOLI ARICCIA





Nessuno si arrende del sodalizio di Casilli, seppure non siano più padroni del proprio destino. Lo stop contro la Mirafin ha riportato sulla terra Bacaro e compagni: ma contro la Brillante la Cioli ha dimostrato di credere ostinatatamente che i giochi non sono chiusi.

GESTIONE – Questa la parola chiave individuata da Rosinha, sulla partita di sabato scorso contro la Brillante Torrino. “La mia squadra ha fatto sembrare facile una partita difficile, il risultato potrebbe far trasparire altro ma posso assicurare che non è stato assolutamente semplice. Loro sono una squadra giovane, dinamica, veloce e Maurizio Venditti è tecnico che ha sempre le idee chiare”, il pensiero dell’allenatore della Cioli dopo il match vinto 5-2, nel quale hanno segnato Velazques (doppietta), capitan Marchetti, Bacaro e Mentasti, arrivato nel futsalmercato invernale. “Abbiamo gestito, siamo stati autori di una prova di maturità, dopo la sconfitta con la Mirafin. Nel secondo tempo loro hanno avuto la volontà di riaprire tutto e riprendersi la partita: non glielo abbiamo permesso perché abbiamo portato la partita sui ritmi che volevamo”.

ESORDI – Altra fonte di soddisfazione per il tecnico è il discorso giovanili: ossia quel concretizzarsi di processi di crescita, da lui fortemente voluti e gestiti. “Sono contento per Luca Cotichini, che sabato ha avuto modo di esordire: dare possibilità ai ragazzi del territorio di debuttare è gratificante, per il nostro lavoro. Riusciamo a fare entrambe le cose, siamo in alto in classifica e possiamo far giocare i nostri giovani”. Rosinha entra più nel merito della questione e analizza i motivi per cui giovani come Bertolini, Peroni, Arco e altri abbiano questa importante possibilità. “Alla società ho detto che loro potevano e dovevano fare un salto di qualità: la società ha sposato questo progetto. Un campionato di serie B offre molta più possibilità ai ragazzi di poter giocare e magari anche di sbagliare. Questa è la cornice ideale per loro, e i fatti lo stanno testimoniando”.

Marco Panunzi



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