Linho The History Man, che fa rima con un Borruto recordman viste le sue 41 marcature stagionali, Coppa Divisione esclusa. Ma se l'Italservice ha messo le mani sullo scudetto, lo deve anche a un top player. Che le mani le ha utilizzate per negare all'A&S e a tutte le altre pretendenti allo scudetto, una gioia riservata soltanto al Pesaro.

 

STREPITOSO può essere un aggettivo qualificativo da affiancare al nome e cognome di Michele Miarelli. Fantasmagorico o monumentale, fa lo stesso. Regular season impeccabile, playoff super, Finals da urlo. In gara-2 con l'A&S compie un autentico miracolo ai supplementari, evitando un quasi certo autogol di Salas, così l'Italservice riporta la serie scudetto in parità. In gara-3, a Pesaro, non si contano i suoi interventi provvidenziali, così l'Italservice passa in vantaggio nelle Finals. A gara-5 - sul 2-2 - Miarelli si oppone nell'uno contro uno con Ercolessi: una parata che vale quasi quanto la libera di Linho e che regala uno storico trofeo ai rossiniani. Forse un Miarelli così non si era mai visto. "Un giudizio così netto non sta a me giudicarlo, lo lascio ad altri". Michi lo dice con umiltà e sincerità, consapevole di aver fatto qualcosa di grande. "Un portiere deve dare il giusto contributo, io sono molto soddisfatto della mia stagione e felicissimo per lo scudetto". Il secondo per l'estremo difensore romano, scuola Torrino, dopo quello conquistato a San Martino di Lupi. Miarelli riavvolge il nastro prima del gran finale, a effetto: "La parata di gara-2 sulla deviazione di Salas? Istinto puro. Quella su Ercolessi? Ero uscito dalla porta, ma sulla linea c'era un giocatore ed avevo lo spazio per recuperare: sì, è stata una parata importante, ma anche quella su Lima ai supplementari. Lo scudetto è una grande gioia: per noi ex Lupi una bella rivincita". Tutta da godere.

 

Pietro Santercole