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Hornets, la stoccata di De Santis: "Andranno avanti le formiche, non le cicale..."

 02/04/2020 Letto 1188 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Alessandro Pau
Società:    SPORTING HORNETS





Il presidente dello Sporting Hornets, Fabrizio De Santis, approfitta dello stop ai campionati per soffermarsi sul momento che sta vivendo il futsal italiano, in particolar modo il regionale, e sulla gestione dei giocatori da parte delle società.

IDEA - La linea e la mentalità dello Sporting Hornets sono molto chiare: puntare tutto su giocatori giovani, italiani e in particolar modo romani, per rispecchiare l’anima stessa del club romano. “È stata tracciata qualche anno fa insieme agli altri dirigenti - esordisce De Santis -. Scegliemmo di investire sul mercato giovanile della Capitale per ridare lustro a una città che negli ultimi tempi vedeva i suoi campioni superati da giocatori stranieri, i quali erano visionati per la maggior parte tramite highlights su Facebook o altri social”. De Santis allarga lo sguardo, analizzando anche gli effetti di queste scelte: “Ci lamentiamo che la Nazionale non ottenga ottimi risultati e che non crei appartenenza, ma poi ci ritroviamo con la stragrande maggioranza delle squadre di C1 con almeno uno straniero in rosa: tutto questo, senza pensare di creare una categoria al di sotto della prima squadra. Si pensa solo a vincere e non a costruire, questo porta solamente al declino di tante società che, ogni anno, si trovano a dover rifondare tutto, spendendo migliaia di euro”. Per chi come lo Sporting Hornets decide di investire su una rosa giovane e priva di stranieri, ci sono dei vantaggi sul lungo periodo, come lo stesso presidente afferma: “Il gruppo ovviamente è allineato alle scelte societarie ed è felice di rappresentare le nostre idee e i nostri valori. I frutti di questa nostra politica li raccoglieremo nel lungo periodo. Infatti, formando i giovani, ti assicuri le loro prestazioni almeno fino ai 25 anni, mentre, se si punta sui giocatori sopra a quell’età, del domani non v’è certezza”.

LO STOP - L’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio l’Italia e tante altre nazioni in tutto il mondo ha costretto il Governo allo stop delle attività sportive: molte società dilettantistiche potrebbero risentirne in modo grave. “Questo stop influirà senza dubbio su più della metà delle ASD - prosegue De Santis -. Le sponsorizzazioni sono quasi tutte saltate per le ovvie problematiche economiche dei vari partner commerciali, quindi andranno avanti tutte le società che hanno preferito fare le formiche piuttosto che le cicale e, forse, in questo sport non è un male. I tanti venditori di fumo - attacca il presidente -, verranno finalmente messi in un angolo, lasciando il campo a coloro che hanno mantenuto sempre patti e promesse”. Il numero 1 giallonero non le manda a dire e, sul possibile finale di stagione, spiega: “Ovviamente la speranza comune, forse, è che si ricominci a giocare al più presto: prima si tornerà in campo e prima potremo dire di aver battuto questa brutta pandemia. Per le promozioni - chiosa -, è giusto far salire le prime di ogni girone e la vincente della Coppa: per gli altri, come noi, se ne riparlerà l’anno prossimo”.



Alessandro Pau



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