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Federazioni al voto: calcio e rugby entro il 15 marzo 2021. Idem il futsal?

 01/06/2020 Letto 761 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Le Olimpiadi di Tokyo, come noto, sono state spostate dall'estate 2020 a quella 2021 (incrociamo le dita, come direbbe Spadafora). C'è forte fibrillazione fra le Federazioni sportive italiane che erano già pronte ad andare alle urne (qualcuno aveva anche prenotato la location per questo autunno). Ma una cosa è certa, le regole non sono cambiate. Il 23 aprile scorso James McLeod, direttore delle "relazioni coi Noc e della Solidarietà Olimpica" ha inviato da Losanna una lettera a tutti i Comitati Olimpici Mondiali (Noc) con questo titolo: "Potenziali implicazioni sul ciclo delle elezioni dei Noc" dopo lo spostamento dei Giochi Olimpici.

Il 23 giugno è prevista una Giunta Coni e un Consiglio Nazionale a Palazzo H (complicato trovare lo spazio per tutti...): in quella occasione il presidente del Coni, e membro Cio, Giovanni Malagò chiarirà le idee a chi non le ha chiare e magari non ha nemmeno interesse ad averle chiare. Troppi d'altronde gli interessi in ballo: alcuni presidenti non hanno alcun problema a votare dopo Tokyo, tanto si sentono ben saldi in sella (fra questi, per fare due nomi, Binaghi e Barelli). Altri vorrebbero andare alle urne già nella primavera del prossimo anno, perché più passa il tempo più la loro poltrona diventa traballante. Altri ancora, come il generale Vincenzo Parrinello, candidato alla Fidal, ne fanno una questione etico-morale (ma sono rari) e ritengono doveroso aspettare i Giochi.

Facciamo chiarezza. Le Federazioni non olimpiche, oppure quelle che lo sono ma non si sono qualificate per Tokyo, devono votare entro il 15 marzo 2021. Qualche esempio: la Federazione Danza Sportiva. La breakdance infatti è assente ai Giochi giapponesi ma farà il suo debutto in quelli di Parigi 2024. Poi Figc (probabile duello Gravina-Sibilia), Federugby, Federpallamano, la Federazione hockey su prato, eccetera: tutte già eliminate dalle Olimpiadi e tutte con Parigi 2024 da programmare in quattro anni. Tutte queste "devono" andare alle urne entro il 15 marzo del prossimo anno come da regole vigenti. Lo stesso per la Federazione bocce, la Fipas eccetera, e tutte quelle che non sono olimpiche, le Dsa (discipline sportive associate), gli Enti di promozione sportiva e le Associazioni Benemerite. Per un totale 67 organizzazioni sportive su 95.

Quelle invece che hanno già atleti qualificati per Tokyo, o sono ancora in corsa per le qualificazioni, dovranno aspettare almeno sino all'autunno 2021 (esempio: basket, atletica, nuoto, tennis, ciclismo, ginnastica, canoa, volley, canottaggio e tante altre), a tutela di atleti e tecnici impegnati nella corsa ai Giochi così come scritto da McLeod nella lettera di chiarimenti. Dopo Tokyo voteranno anche il Cio e il Coni. Thomas Bach rimarrà al suo posto per il suo ultimo mandato. Lo stesso Giovanni Malagò: resterà in carica un anno in meno, ma pazienza. Sino al 2029 sarà membro Cio (ma non è esclusa una proroga come successo in altri casi). Il lavoro non gli manca. I nemici nemmeno. Ma non basteranno a farlo cadere.

www.repubblica.it

Foto: ANSA



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