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Regalbuto, carica Palmegiani: "Napoli? Certe sfide ti aiutano a crescere"

 14/01/2021 Letto 576 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    SICURLUBE REGALBUTO





Le sconfitte contro Cosenza e Polistena hanno rallentato la corsa del Regalbuto, ma non possono modificare il giudizio globale su questa prima parte di stagione. Né influire sul morale di un gruppo giovanissimo, che fa dell’entusiasmo una delle armi migliori. Lo stesso entusiasmo con cui i ragazzi di Paniccia si preparano a ospitare il Napoli capolista.

“È una squadra di un’altra categoria, sarà intrigante e stimolante affrontarla”, le parole di Federico Palmegiani, che poi fa un passo indietro e torna sugli ultimi due stop. “Abbiamo affrontato formazioni di altissimo livello. C’è un po’ di amarezza, ovviamente, ma ci può stare perdere contro certi avversari, l’importante è aver dato tutto - sottolinea il laterale -. Alcuni incidenti di percorso sono normali per un gruppo giovane come il nostro, ma sono sicuro che ritroveremo presto i tre punti”. 

La voglia di rialzarsi è tanta, ma sarà difficile farlo nel prossimo weekend, contro una vera e propria corazzata: “Cercheremo di infastidire il Napoli, e prenderemo quello che arriverà. Di certo, non scenderemo in campo già sconfitti”, prosegue il classe 2001, che non vede l’ora di misurarsi contro tanti campioni. “Certe partite ti insegnano tanto, a prescindere dal risultato. Affronteremo giocatori di esperienza e qualità, e questo ci aiuterà a crescere a livello mentale, oltre a rappresentare uno stimolo importante: ci teniamo a fare bella figura”.

Il Regalbuto vuole continuare a essere protagonista: “Il terzo posto attuale rappresenta un motivo di orgoglio - ammette l’ex Latina -. Non ci poniamo limiti, sognare non costa nulla. Sono certo che daremo parecchio fastidio là davanti, sempre con la spensieratezza che ci contraddistingue”. Palmegiani pensa in grande: “Spero in un 2021 ricco di soddisfazioni - conclude -. Arrivare ai playoff sarebbe il coronamento di una splendida stagione”.   


Antonio Iozzo



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