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L’esperienza di Guitaldi al servizio del Don Bosco: “Sto vivendo una seconda giovinezza”

 05/10/2023 Letto 523 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Redazione
Società:    DON BOSCO CINECITTA





Tecnica, esperienza e visione di gioco sono solo alcune delle qualità di Alessio Guitaldi, universale che anche quest'anno, in casa Don Bosco, è chiamato ad aiutare la squadra a fare un buon campionato.

LA SQUADRA - Continua senza sosta, intanto, il cammino di avvicinamento allo start ufficiale: “La squadra sta bene - commenta Guitaldi - e pian piano sta smaltendo il carico di lavoro fatto nella preparazione, che è iniziata il 28 agosto. Nessuno si lamenta: siamo tutti carichi per la nuova stagione e pronti a lavorare duramente sotto ogni aspetto”. Allenamenti studiati con competenza, carichi di lavoro distribuiti con equità e una programmazione importante per non farsi cogliere alla sprovvista quando inizieranno le gare ufficiali: “Speriamo di riuscire a fare un campionato di vertice, abbiamo questo sogno ed esaudirlo sta a noi”.

IL RUOLO - Alessandro è uno dei giocatori più esperti in squadra e la società, di conseguenza, si aspetta molto da lui: “Ahimè, sono il vecchietto della rosa - esclama con il sorriso -, ma sono felice di mettermi a disposizione sia dei ragazzi sia di mister Fiorentini, che mi ha voluto fortemente. È una responsabilità che mi lusinga e mi rende orgoglioso. Sto vivendo una seconda giovinezza sportiva, sto approfondendo un ruolo bello e complicato e, grazie al tecnico, sto ancora imparando alla mia età”. Idee chiare e serenità in mezzo al campo, Guitaldi ha condiviso con entusiasmo gli obiettivi del club: “Sono entrato in punta di piedi in un grande gruppo, compatto e pronto ad accogliere chi abbraccia la sua causa. Causa che ho fatto mia, stringendo un ottimo legame con tutti: il feeling in campo e fuori è straordinario, sto davvero bene. Spero di fare qualche gol, che fa sempre piacere, visto che era il mio lavoro”.

SERIE D - Guitaldi ha vinto il campionato di Serie D soltanto una volta nella sua carriera: “È una categoria complicata, piena di insidie. Serve lavoro, unità d'intenti, voglia di vincere, rispetto degli avversari e, su tutti, un legame interno che va al di là del singolo. Siamo gocce di un immenso mare, possiamo essere travolgenti o quieti. È tutto nelle nostre mani”.


Irene Annarelli



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