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Emiliano Petrucci: bilanci e progetti futuri con il Real Turania

 07/07/2014 Letto 1478 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Redazione
Società:    REAL TURANIA





Oggi siamo in compagnia di Emiliano Petrucci, allenatore del Real Turania, squadra che milita in Serie D nel girone D di categoria.


Mister Petrucci, ci può tracciare un bilancio complessivo della stagione che il Real Turania ha concluso da pochi mesi?
La classifica parla di una stagione inferiore a speranze e aspettative collettive precampionato. Ci si auspicava di poter lottare per un posto a ridosso, magari dentro, la zona playoff, e invece, dopo un avvio disastroso, e un proseguo con buonissimi acuti ma continuità non sempre adeguata, ci siamo ritrovati in una posizione di centroclassifica con stimoli e obiettivi limitati. Abbiamo patito diverse vicissitudini, e pagato prestazioni sottotono dei singoli e del collettivo, ci sono mancate la continuità di risultati e l'agonismo che ci ha sempre contraddistinto nello spirito e nel gioco, e soprattutto, qualcuno ha pensato che una buona stagione precedente ci avesse resi delle stelle del calcio 5. Una stagione comunque importante che ha ulteriormente stretto le maglie del gruppo, aggiunto esperienza e, si spera, caricato tutti al meglio per una pronta riscossa nel prossimo campionato.

C’è un episodio, nell’ultimo campionato della sua squadra, che ricorda con più piacere?
La soddisfazione più grande, come mister, e soprattutto come amico di questi ragazzi, è stata vedere il modo in cui la squadra ha affrontato le ultime gare di campionato. Numericamente ridotto da assenze definitive per impegni lavorativi, da infortuni di lungo corso, e da alcuni abbandoni immotivati, e senza praticamente più nulla da chiedere a una posizione di classifica già acquisita a un mese dal termine, il gruppo ha sempre continuato a dare il massimo, disputando partite di ottimo livello e uscendo sempre compatto e a testa alta dal campo. Senza retorica, una grandissima prova di attaccamento a squadra, maglia e compagni!

Cosa, invece, vorrebbe mettere definitivamente da parte?
Il rammarico tecnico è per il fatto che probabilmente la squadra non abbia saputo e potuto esprimere con continuità il proprio potenziale. Un rammarico differente, è quello di aver dovuto assistere ai suddetti abbandoni, inspiegabili, improvvisi, e per giunta non comunicati! Ma nel corso degli anni il gruppo del Real Turania è diventato talmente forte e unito da essere in grado di superare ogni difficoltà, e trarre addirittura ulteriore forza e carica per proseguire e migliorare.

Può confidarci come si sta muovendo lo staff e l’organizzazione della squadra in vista della prossima stagione? Quali obiettivi di classifica si propone? Ci sono dei colpi di mercato in cantiere?
In una Serie D in cui la gran parte delle Società riesce spesso a ingaggiare atleti di un certo spessore grazie a rimborsi cospicui, parlare di calciomercato per un Real Turania che da anni si basa sull'autofinanziamento di dirigenti e atleti può sembrare un’assurdità. Per quanto ci riguarda nessuna rivoluzione. Siamo forti e sicuri della qualità e dell'affidabilità della vecchia guardia, e opereremo, come nostra consuetudine, confermando la rosa. Tuttavia cercheremo di aumentare il potenziale tecnico-tattico della squadra. Alcune trattative con nuovi innesti di sicuro valore tecnico e umano sono già praticamente definite, ma il calciomercato è solo all'inizio, e proseguiremo in uno scouting a 360° per cercare di mettere a segno il colpo che integri al meglio il gruppo e ci permetta magari di fare il salto di qualità definitivo. Riguardo i nostri obiettivi di classifica sappiamo di partecipare a una Serie D estremamente equilibrata, e siamo consci del fatto che non mancheranno delle vere e proprie corazzate da Serie C2 a guidare il girone. Noi, pur sapendo quanto potrebbe essere difficile, ci auspichiamo di poter giocare un torneo a ridosso del gruppo di battistrada, e magari essere bravi, continui e uniti per approfittare di ogni eventuale minimo spiraglio.

Ci racconti di lei: non tutti conoscono il suo impegno assiduo nel portare avanti il “progetto Real Turania” in qualità di mister/organizzatore. Da dove arriva la spinta motivazionale che la porta a costruire la squadra anno dopo anno?
Fin della sua fondazione il Real Turania rappresenta per me e per tutti noi partecipanti un enorme motivo di orgoglio sportivo e non solo. Se per struttura societaria il Real può essere considerato una grande anomalia nel panorama agonistico, nel corso degli anni la squadra è diventata gruppo, e il gruppo quasi una famiglia fondata su amicizia, divertimento, e rispetto reciproco. Non posso negare di profondere un grande sforzo organizzativo personale, ma le motivazioni derivano dalla dedizione, dal supporto e dalla collaborazione collettiva di Dirigenti, atleti, e tifosi, che allenamento dopo allenamento, gara dopo gara e stagione dopo stagione mi spronano a proseguire sul rettangolo verde questa fantastica avventura, e arricchirla con iniziative di grande consenso e seguito come il sito web, e l'ormai storico Giornalino.

Sappiamo che lei, in passato, ha avuto l’onore di giocare fianco a fianco con Francesco Totti: perché non ci racconta questa esperienza sicuramente indelebile per lei?
In parte è vero! Dico in parte, perché non ho giocato insieme a Francesco Totti, ma contro Francesco Totti. Purtroppo (in termini anagrafici e cronologici) non è errato dire che sia trascorso un secolo. Era il 1987 in un girone di Eccellenza del campionato Esordienti. Indossavo la maglia del Pro Roma ed oltre ad aver avuto l'onore di disputare una partita al campo Testaccio, giocai due partite contro quello che sarebbe diventato non il mio idolo (che spesso è passeggero) ma il calciatore della mia vita: Francesco Totti. Per anni, prima di scoprire chi fosse (tramite alcune foto pubblicate su un suo libro e scattate proprio durante quelle partite), quindi senza alcuna influenza, ho sempre ribadito che mai avevo visto un giocatore così forte come quel biondino con il numero 4 della Lodigiani che già da allora illuminava il campo con classe, tecnica e personalità da campione! Un grande ricordo emozionante, ancora oggi dopo quasi trent'anni...


Nicola Onida



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