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Rubrica | Analisi tattica, Massimiliano Mannino: "La tattica è niente senza la tecnica, e il 4-0..."

 25/09/2014 Letto 3263 volte

Categoria:    Serie A
Autore:   
Società:    SS LAZIO





La rubrica “Analisi tattica” ha il piacere di avere ospite un altro personaggio che ha fatto la storia del calcio a 5 italiano: Massimiliano Mannino, ad oggi più da calciatore che da allenatore. Ma per quello c'è tempo. Per lui i numeri parlano chiaro: 42 presenze e 10 gol con la maglia della Nazionale, una vita passata alla BNL, poi Genzano, Bellona e Palestrina, dove ha chiuso la sua carriera. Da lì è iniziata quella in panchina, che lo ha portato ad allenare la Lazio, la squadra che lo farà esordire per la prima volta in Serie A.

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Prima delle domande: cosa ne pensi dell'"Analisi tattica" di Fulvio Colini?
Molto interessante. Fulvio lo conosco dai tempi in cui allenava a Ladispoli, in quegli anni giocavo con BNL ed incontrare le sue squadre era molto complicato poiché, oltre ad un'elevata solidità tecnico/tattica, hanno anche un'anima che le rende uniche. Questo aspetto mi ha sempre affascinato: il suo modo di vedere il calcio a 5 è unico e inimitabile. Ha stravolto le regole di questo sport che sono scritte sui manuali, imponendo e facendo valere le proprie. Con la sua difesa individuale ha letteralmente vinto, anzi ha stravinto tutto. Sebbene sia soltanto alla mia quarta stagione, sono lusingato dal poter esprimere la mia umile opinione dopo un mostro sacro del futsal. Vorrei comunque sottolineare quanto la difesa individuale sia importante soprattutto per quei giocatori che hanno caratteristiche offensive più spiccate. In questo, Fulvio è un maestro, poiché riesce a trasformarli tatticamente, facendoli diventare degli autentici difensori in fase di non possesso; mi riferisco a giocatori come Merlim, Borruto, Rogerio, Canal e tanti altri. Personalmente, nel mio piccolo, ricordo con affetto di aver contribuito alla crescita tattica di Ottoni e Nilson Da Silva nell'anno in serie A2 con il Palestrina.

Cos'è la tattica nel futsal?
Al di là della definizione scritta sul manuale di calcio a 5, credo sia una strategia che una squadra attua al fine di avere un vantaggio su quella avversaria.

Quanto conta?
Il calcio a 5 è uno sport prettamente tattico, quindi tantissimo, ma credo si debba fare attenzione nell'applicarla: senza la tecnica non esiste tattica, una conditio sine qua non. Tengo a precisare questo punto perché molto spesso gli allenatori, soprattutto delle giovanili, dedicano troppo tempo alla tattica senza concentrarsi sull'aspetto più importante, ovvero la padronanza della palla, il gesto tecnico, la coordinazione, il tempo e lo spazio. In questi anni mi sono confrontato e ho anche coordinato alcuni allenatori di varie categorie e ho notato che la tentazione di applicare schemi tattici - magari visti nelle gare di categorie superiori o nelle partite della Liga spagnola - è fortissima, ma è inutile se prima non si pone l'attenzione sulla tecnica. La tattica è fondamentale ma deve essere direttamente proporzionale alla capacità degli interpreti in campo, ovvero i giocatori.

Com'è cambiata dalla nascita del futsal ad oggi?
Evidenzio naturalmente le differenze che ho vissuto direttamente, prima come giocatore dal 1994 ad oggi come allenatore. Principalmente le differenze sono dovute più all'intensità, aumentata dopo l'arrivo di tanti stranieri che praticano questo sport come unica attività, potendosi allenare più ore e più volte durante la settimana. A livello tattico, senza presunzione, posso affermare che gli allenatori italiani del passato erano molto preparati: anche in campo internazionale, ho affrontato partite equilibratissime contro club spagnoli blasonati. A maggior ragione, quando disputai gli Europei e i Mondiali con la Nazionale, risentii molto più a livello fisico che tattico.

Quanto contano i moduli?
È importante averne uno o più, ma ritengo che sia giusto applicarli in base alle caratteristiche della rosa che si ha a disposizione. Faccio un esempio con il calcio a 11 per essere più chiaro: Zeman utilizza il 4-3-3 a prescindere dagli interpreti, con i laterali di fascia occupano un ruolo fondamentale e che spesso non hanno caratteristiche tali per sviluppare al meglio quel tipo di modulo. Così non va bene...

Qual è il tuo modulo preferito e perchè?
Non ne ho uno di riferimento. Da qualche anno il 4-0 fa sentire molti allenatori più bravi e capaci. Vedo squadre che lottano duramente per uscire dal pressing avversario palla al piede facendo 50 tocchi nella propria metà campo, quando a volte ne basterebbe uno per arrivare in porta. Di partenza adotto più moduli: in base all'avversario che ho di fronte decido se attaccare con un 4-0 per l'ampiezza o un 3-1 o un 2-2 per la profondità.

Ti capita di cambiare modulo nel corso della partita?
Certamente, lo cambio in base alla tattica difensiva dell'avversario.

Quanto è importante studiare la tattica avversaria?
Sapere quale squadra si affronta è molto importante, quindi intuire le modalità di difesa e di attacco al fine di anticiparne gli schemi sulle palle inattive è fondamentale.

Hai mai vinto una partita con una intuizione tattica?
Non è facile vincere con un escamotage finale, tipo chiamando un time out a pochi secondi dalla fine ed escogitare una punizione. Ritengo che ogni allenatore debba intuire continuamente dove e come stia cambiando l'andamento del match e dare le opportune modifiche senza stravolgere l'identità della propria squadra.

Quanto sono importanti le palle inattive?
Rivestono un ruolo determinante e gran parte della gare vengono decise da queste.

Difesa a uomo o a zona? E perché?
Non ho dubbi, difesa a uomo decisamente con cambi di marcatura solo in alcuni casi. Difendere a zona tutta la gara può essere fatale perché nel futsal moderno la palla è molto più veloce, su un campo 40x20 non si riescono a coprire adeguatamente tutti gli spazi se non si difende davanti la propria porta, cosa che non trova la mia approvazione. Nelle categorie inferiori e sui campi in erba sintetica la situazione cambia, i giocatori hanno meno qualità e l'erba rallenta la trasmissione della palla, inoltre i campi spesso sono più piccoli.

Fai uso della match analysis?
Nel futsal e, in generale nello sport attuale, l'analisi approfondita e la cura di ogni dettaglio sono diventati elementi imprescindibili se si vuole puntare ai massimi livelli. Grazie all'impegno preciso e puntuale del mio prezioso collaboratore Nicolò Pinci, posso contare sempre su un'analisi dettagliata.

Quante ore dedichi alla tattica durante gli allenamenti settimanali?
Mi fregio di avere come preparatore atletico il prof. Scacchi, che ho avuto come compagno di squadra alla BNL, competente anche sulla tattica che prepariamo insieme. Studiamo l'abbinamento palla, parte atletica e tecnico- tattica, in modo da ottenere da ogni esercitazione il massimo da ogni singolo giocatore. Avere un preparatore atletico che non conosce la tattica del futsal è un danno.

Quanto conta il quintetto iniziale nell'arco della partita?
"Non è importante entrare tra i primi 5" è la frase che cerco di evitare all'interno dello spogliatoio perché so che può suonare falsa. Un calciatore nota già dalle semplici partitelle se riceverà un fratino o no, figuriamoci significa per lui non essere tra i cinque di partenza. È una condizione psicologica che ha quasi dell'inverosimile, scegliere i primi 5 è come scegliere i più bravi per il mister, i più affidabili per vincere la partita. Comunque una scelta va fatta e l’amaro in bocca svanisce man mano che passano i minuti.

Puoi nominare il prossimo allenatore che si sottoporrà alle domande di "Analisi Tattica"?
Nomino il mio caro amico Mario Patriarca, allenatore del Rieti.


*foto Cantarelli
Francesco Puma



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