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Rubrica | Scarpini in fuga, l'esperienza di Andrea Bucciol: "Ho voluto la Polonia e ora alleno la Nazionale"

 13/10/2014 Letto 1806 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:   
Società:    POLONIA





Italia paese di santi, poeti, navigatori e maestri di tecnica e tattica. Nel calcio la bravura degli allenatori italiani è universalmente riconosciuta. Basti ricordare le esperienze di Fabio Capello, Carlo Ancelotti e Luciano Spalletti per citarne i principali. Il fenomeno si è allargato poi ad altre discipline sportive come il basket con Ettore Messina nello staff tecnico di una compagine NBA o nella scherma con la federazione russa che ha strappato all’Italia il nostro Stefano Cerioni a suon di contratti milionari. Non è da meno il calcio a 5 che può vantare un tecnico italiano, Andrea Bucciol, alla guida della nazionale polacca, futura avversaria dell’Italia lungo il cammino di qualificazione ai prossimi europei. Qualche anno fa Bucciol ha deciso di seguire il cuore e di lasciare l’Italia, trasferendosi in Polonia e facendosi valere prima come tecnico del Rekord Bielsko BiaÅ‚a e poi guadagnandosi con merito l’incarico di selezionatore della nazionale maggiore. Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua esperienza in terra polacca.

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Buongiorno mister Bucciol. La sua avventura in Polonia è iniziata qualche anno fa quando si è trasferito. Nel 2010 è diventato allenatore del Rekord Bielsko BiaÅ‚a e nel giro di qualche anno ha ottenuto l’incarico di c.t. della nazionale polacca. Tornando indietro nel tempo, ci racconta il suo primo approccio con il futsal polacco?
Innanzitutto devo precisare che non mi sono dovuto trasferire, ma è stata una mia scelta. Circa tredici anni fa in Italia ho conosciuto Agnieszka, una ragazza polacca. Purtroppo la Polonia non è dietro l'angolo e per vederci eravamo costretti a fare molta strada in poco tempo, quindi abbiamo deciso che uno dei due doveva trasferirsi. Come in tutte le case "i pantaloni li indossano le donne" ed eccomi qua. Durante le varie trasferte in quei otto anni abbiamo seguito diverse partite di futsal insieme perché fortunatamente anche lei, che poi è diventata mia moglie, è appassionata di sport e in particolare di futsal. Nella città dove mi sono trasferito e vivo si trova la Rekord Bielsko BiaÅ‚a, una squadra che milita nella serie A polacca. Ho inviato il mio curriculum e dopo qualche giorno mi hanno affidato l'incarico come mister in seconda. A fine stagione poi ho ricevuto l'incarico di guidare la squadra per il campionato successivo.

In una recente intervista ha dichiarato che il futsal in Polonia è in fase di sviluppo. Recentemente una vostra rappresentativa è venuta in Italia per disputare la Venezia Futsal Cup. Come prosegue l’attività di promozione di questa disciplina? Ha notato dei notevoli passi in avanti rispetto al passato?
Dopo aver ricevuto l'incarico di c.t. ovviamente non potevo continuare ad allenare la squadra di club in serie A, però, mi e' stato permesso di continuare con le giovanili  Under 14 e Under 16. Avendo ottenuto quest'anno il titolo di campioni di Polonia in ambedue le categorie, abbiamo pensato di dare un premio a questi ragazzi, facendoli partecipare a quella che è stata un’esperienza indimenticabile in quel di Caorle. Ciliegina sulla torta, abbiamo vinto il torneo nella categoria Under 14 e abbiamo ottenuto il quarto posto con gli U-16 dopo aver perso in semifinale con la Lazio e nella finalina con l’Olimpus. Tutto questo ha dato sia a noi allenatori sia alla società una grandissima motivazione nel dedicare sempre più del nostro tempo a questa fantastica disciplina, ma soprattutto ai ragazzi ha regalato uno stimolo a lavorare sempre di più e con maggiore impegno. L'inizio della nuova stagione ha confermato tutto questo: ho notato un aumento nella frequenza negli allenamenti e nella loro qualità con buone prospettive per il futuro.

A marzo ospiterete l’Italia per le qualificazioni al prossimo Campionato Europeo.  Il c.t. Roberto Menichelli ha parlato di una Polonia in crescita e di una squadra da non sottovalutare sotto il profilo tecnico. Che partita si attende?
Ringrazio mister Menichelli per le belle parole. Ultimamente ho avuto modo trascorrere un po’ di tempo con lui, spesso anche via telefono, e mi rende orgoglioso la valutazione fatta sulla nostra nazionale e sul mio lavoro da parte di un grandissimo tecnico e soprattutto da una "gran bella persona" come il c.t. azzurro. Purtroppo giocheremo contro la prima partita del girone e se questo sia un bene o un male lo si vedrà solo a marzo. Siamo consapevoli che il risultato di quella prima partita né precluderà né favorirà le nostre possibilità di passare alla fase successiva dell'Europeo visto il livello che ha raggiunto il futsal in questi anni. Certo un risultato positivo ci darà ancora più forza e determinazione per il prosieguo del torneo, però, il nostro gruppo è solido e sa cosa vuole e sa cosa aspettarsi e un’eventuale sconfitta non lo intaccherà più di tanto. Vogliamo dare un segnale al futsal che esistiamo e fino al 40' lotteremo qualunque sia l’avversaria.

Prova un po’ di emozione nel dover affrontare gli azzurri?
Se provo emozione? Beh penso sia normale per un italiano soprattutto dopo la fantastica impresa di Roberto, i suoi ragazzi e lo staff all'Europeo in Belgio, ma credo che l'emozione più grande ci sarà a dicembre nella gara amichevole che disputeremo. A marzo, non voletemene, ma non avrò né tempo né spazio nella mia testa per le emozioni.

Può raccontare la Polonia ai lettori di Calcio a 5 Live attraverso la sua esperienza? Che cosa l’ha impressionata principalmente di questo paese e cosa le manca dell’Italia?
Dell' Italia mi manca tutto e della Polonia mi ha impressionato tutto. L’attuale periodo di crisi che colpisce n Italia il mondo del lavoro e non solo di certo non mi manca e mi auguro che si risolva al più presto, però, resta comunque la mia Patria. Non possiamo raffrontare la Polonia e l'Italia; qui c’è uno stile di vita differente, altri usi e costumi e una diversa mentalità. Io mi trovo benissimo in questo paese. Mi hanno accolto tutti a braccia aperte (non solo i familiari di mia moglie), ho una fantastica famiglia, gli amici non mancano e ho un lavoro che adoro e nel quale sono conosciuto. Chiaro che non è tutto rose e fiori, però, ho imparato a prendere in considerazione e a ricordare, o almeno ci provo, le cose positive della vita. Per il momento non mi lamento.

Una curiosità particolare riguarda la lingua. Il polacco ricorda il latino per via dei casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo etc). Come si è trovato? Ha avuto delle particolari difficoltà?
Non ho idea se assomigli o no al latino perché non ce l'avevo come materia a scuola, ma se cosi è, sono immensamente felice di non averla avuta. Naturalmente era una battuta, ma con questo si capisce che non è per niente una lingua facile. Ho dovuto prendere lezioni private per circa tre anni perché gli orari dei pochi corsi a disposizione non combaciavano con il mio tempo libero. Credo di conoscere forse un centesimo della lingua polacca. Devo dire che all'inizio ho imparato moltissimo dai ragazzi in allenamento e nei vari momenti in cui eravamo assieme, soprattutto le parole tecniche o i modi di dire che loro usavano sia in allenamento che in partita e che erano le cose che principalmente mi interessava imparare velocemente. Chiaro poi che durante la vita quotidiana in famiglia e non solo ho approfondito le mie conoscenze. Non tocco l'argomento delle difficoltà perché sappiamo benissimo tutti quali siano le prime parole che si imparano di una lingua straniera soprattutto quando sei a contatto con i giocatori per gran parte della giornata; poi quando ti trovi in un'altro ambiente qualche "parolina" scappa e si rischia di fare brutte figure o essere frainteso.

Di recente la Polonia ha vinto i mondiali di pallavolo maschile. In Italia siamo rimasti impressionati dalla passione espressa dal pubblico polacco durante le gare della loro nazionale. Come si vive da queste parti lo sport e qual è il livello di cultura sportiva?
Qui la pallavolo è molto seguita, forse è la nazione con più spettatori alle partite. Anche il calcio è molto seguito come è normale che sia. In generale c’è molta passione per lo sport anche se devo dire che il futsal, essendo in fase di crescita, non lo stesso numero di spettatori delle due discipline che ho citato in precedenza. Volevate sapere cosa troveranno gli azzurri qui a Krosno, città in cui si giocheranno le qualificazioni ad Euro 2016? Sicuramente un palazzetto gremito in ogni suo ordine di posto e un pubblico molto caldo, ma nello stesso tempo molto educato civilmente e sportivamente. Qui in Polonia vivono e lavorano molti italiani e sicuramente ci saranno anche bandiere tricolori che sventoleranno.


Elia Modugno



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