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Rubrica | Andrè, This is my Life: "Il Kaos mi ha dato tutto e voglio ripagarlo"

 31/10/2014 Letto 670 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Diomira Gattafoni
Società:    KAOS





Già raccolta la sua gioia e la sua commozione, nella passata stagione, per il suo ritorno al gol col rifiorire della primavera, l'attenzione ritorna sul capitano del Kaos, Andrè Ferreira. Appena festeggiato il suo ventiseiesimo compleanno, l'universale brasiliano, da otto anni griffato solo Kaos, rintraccia - condensandoli - i risultati principali del proprio percorso sportivo ed umano nel contesto emiliano, anni di futsal e di vita che si sommano alle esperienze giovanili carioche.

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Raccontami i tuoi primi calci: dove, quando, con chi? La fase precedente al tuo approdo in Italia.
Ho iniziato in un club che si chiamava Grêmio Recreativo Londrinense. Avevo 8 anni. Dopo sono andato a giocare in un'altra squadra, sempre a Londrina, dove sono nato, che si chiamava Late Clube. Ho fatto 3 anni lì e poi sono andato a Sao Paulo per un anno e mezzo prima di venire in Italia.

Una volta qui, quali sono stati i successi più determinanti per la tua carriera da professionista?
Venire in Italia per me è già stato un successo, il primo. Poi, vincere la Coppa Italia Under 21 ed arrivare in Seria A sono state le maggiori soddisfazioni!

Le partite e i gol che hanno fatto la tua storia?
Sono state tante! Mi ricordo il primo anno di Serie A. All'ultima giornata dovevamo battere la Luparense per andare a fare i playoff: ho fatto il 3-2 alla fine, gol che ci portò alla post season. Segnare il gol decisivo è stato speciale!

I giocatori più forti con i quali ti sei scontrato?
Ho avuto la fortuna e la sfortuna di affrontarne tanti. Mi è difficile nominarne solo alcuni. Tra questi ci sono senz'altro Foglia, Honório, Vampeta che oggi è un mio compagno di squadra, e Marcio che è ad Arzignano. Forse dimentico qualcuno.

Il significato del tuo sodalizio col Kaos, oltre il gioco, oltre il parquet?
È il Kaos ad avermi dato tanto: è la squadra che mi ha fatto vincere, che mi ha fatto giocare, nella quale ho fatto il gol più bello. Mi ha dato l'opportunità di giocare contro quei giocatori forti che ammiro, mi ha fatto crescere come persona e come giocatore. In questi 8 anni mi ha fatto conoscere tante persone con le quali mantengo i contatti fino ad oggi e persone che sono importanti nella mia vita. Posso solo ringraziare la società per la fiducia datami in questi 8 anni. Cerco di ripagarla di tutto questo sul campo, impegnandomi sempre di più!

Grazie Andrè!
Prego.


Diomira Gattafoni





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