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Dalla Germania al gol in sforbiciata, la storia di Dentini: «Mi ispiro a Calderolli, che emozione l'applauso del PalaMalfatti»

 15/01/2015 Letto 2281 volte

Categoria:    Serie A
Autore:   
Società:    CORIGLIANO FUTSAL





Se dieci anni gli avessero detto che avrebbe segnato un gol in sforbiciata in Serie A, quando ancora non viveva in Italia, Francesco Dentini non ci avrebbe mai creduto. Già, perché l'uomo della settimana, figlio di genitori immigrati in Germania, è nato ad Heilbronn, in provincia di Stoccarda, nel lontano 1992. Quattordici anni più tardi, nell'anno in cui l'Italia vince il Mondiale proprio contro la Germania, Francesco si stabilizza a Corigliano Calabro: “Prima di arrivare qui ho sempre giocato a calcio a 11 – racconta – poi, a 17 anni, ho conosciuto il futsal grazie alla Sportiva Corigliano, una società di C2. Nella stagione successiva sono passato al Fabrizio Corigliano e questo è il mio quinto anno qui”.

Clicca QUI per il video della sforbiciata al Real Rieti.
 

Francesco, raccontaci come ti è venuta in mente questa sforbiciata.
Ho visto la palla alta e mi sono detto: “Ci provo!”. Quando l'ho vista in rete non ci ho creduto, ho esultato e sono andato ad abbracciare i miei compagni. Ma non è stata questa l'emozione più bella...

Quale?
L'applauso del pubblico del PalaMalfatti è stato qualcosa di fantastico. Erano tutti in piedi per me, ho provato felicità ed emozione. A Rieti c'è davvero un bell'ambiente, corretto e sportivo, mi ha lasciato a bocca aperta.

La sforbiciata è un gesto tecnico che provi spesso in allenamento?
Sì, certo. Ogni tanto ci provo: alcune volte mi viene, altre volte mi faccio male (ride, ndg).

C'è un giocatore al quale ti ispiri?
Sì, a Calderolli. Lui è davvero forte e questo gesto tecnico gli riesce molto bene.

Social network impazziti, video che fa il giro del mondo... ti aspettavi tutto questo affetto?
Sinceramente no, sono rimasto a bocca aperta. Sono contento perché non capita spesso di vivere giorni come questo. E poi era il primo gol in Serie A, di certo non lo dimenticherò facilmente.

Sei contento di come stai giocando?
Sì, molto. Lavoro ogni giorno per migliorare. La società mi sta dando fiducia e questo è importante per un giocatore: il mio compito è quello di contraccambiare questa aspettativa. Solo così posso aumentare il mio minutaggio in squadra.

Ci pensi alla Nazionale?
Chi non sogna una chiamata in Azzurro? Però adesso penso ad allenarmi e basta; poi, se un giorno arriverà, sarò l'uomo più felice del mondo.


Francesco Puma



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