ROAD TO #COLOMBIA2016 - Tempo di esami di maturità per quello studente nato sui banchi di Coverciano. Dopo aver deliziato le platee del futsal argentino, spagnolo e italiano, dato spettacolo e alzato trofei, Diego Giustozzi si prepara al suo primo Mondiale da commissario tecnico. La "forma mentis" è sempre la stessa: giocare per vincere, pensando partita per partita.

SOLO CONSENSI - "La nostra preparazione è cominciata di fatto il 4 gennaio". Ha fatto un grandissimo lavoro sulla Selecciòn, ad ampio raggio, lavorando tantissimo sui giovani, conquistando subito consensi fra stampa (nazionale e internazionale), addetti ai lavori, ma soprattutto con i giocatori. "Ci sono talenti di Buenos Aires Under 23 che rappresentano il futuro dell'Argentina - spiega il commissario tecnico dell'Albiceleste, in uno stralcio di un'intervista sull'autorevole pasionfutsal - ne parlo spesso con Lucuix, nel 2020 l'Argentina sarà la candidata al successo".

IL RUMORE DEI NEMICI - Ciò non vuol dire non provarci, sin da subito, in Colombia. Non prima di aver superato il girone di Bucaramanga con Kazakhstan, Costa Rica e Isole Salomone. Girone facile? Non diteglielo, vi risponderà così: "E' un inizio stimolante. Costa Rica ci ha creato molte difficoltà quando l'abbiamo incontrata in amichevole. Le Isole Salomone hanno un tecnico brasiliano molto bravo". Ma non c'è dubbio che il primo ostacolo è quello più duro. "Chi crede che il Kazakhstan sia solo quello con il 5 vs 4, si sbaglia di grosso. Hanno il blocco Kairat, giocano a memoria, difendono bene e sono una squadra fisica, con tante individualità". Ecco il rumore dei nemici: "In caso di passaggio del turno ci aspettano avversarie europee - dice - dovremmo essere bravi a sfruttare al massimo le nostre armi". L'Argentina c'è. Giustozzi c'è.

Pietro Santercole

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