Vigor, di padre in figlio. Angeletti: «Sorpresa? No, i ragazzi hanno grandi valori"
Ha dato l’anima per la maglia della propria squadra, nel frattempo apprendeva il mestiere dal padre Antonio, che lo ha cresciuto dalla panchina nel doppio ruolo di allenatore e mentore di vita. In estate, la scelta di lasciare il calcio a 5 giocato e di compiere il grande salto: Luca Angeletti, a soli 29 anni, è tra i più giovani tecnici della Serie C1 laziale, e la sua Vigor Cisterna, negli scampoli iniziali della fase calda della stagione 2017-2018, è a pieno titolo tra le big del girone A. Il 7-6 sul Poggio Fidoni ha proiettato i pontini sul podio: stessi punti dello Sporting Juvenia, con una partita da recuperare. Il presente di una realtà che sta mettendo il fiato sul collo alle corazzate della categoria è roseo, il futuro, a partire dal big match sul campo del Real Castel Fontana, può essere ancora più bello.
Vittoria di misura con il Poggio Fidoni e aggancio al terzo posto: quanto conta l’ultimo risultato nell’economia del vostro campionato? Com’è andata la partita?
“Conta tantissimo: non solo per la classifica, ma soprattutto perché la Spes è una squadra davvero importante. La partita è stata di livello, mai scontata, con continui ribaltamenti di risultato e belle giocate da ambo le parti”.
Ti aspettavi una Vigor sul podio a questo punto della stagione? I vostri obiettivi stanno cambiando al rialzo?
“Conosco il valore dei miei giocatori e so che stanno dando il massimo. Non è una sorpresa essere lì per come si stanno comportando i ragazzi: negli allenamenti e nelle gare, stanno dimostrando di avere valori importanti. Gli obiettivi rimangono gli stessi di inizio stagione, cioè migliorare il settimo posto dell’anno scorso: per adesso, stiamo centrando ampiamente questo traguardo”.
La corsa playoff del girone A è molto equilibrata: quale avversarie temi di più e quale sarà secondo te la chiave per emergere?
“La classifica è veramente corta, sbagliare una partita ti può far allontanare dalle zone che contano. Credo che si deciderà tutto alla fine, prevedo davvero molto equilibrio. La chiave per emergere è la continuità di prestazioni, cercando di non lasciare nulla al caso sia in trasferta che in casa”.
È la tua prima stagione da head coach di una squadra di futsal: qual è il bilancio parziale di questa avventura? Ti manca il calcio a 5 giocato?
“È vero, anche se sono stato al fianco di mio padre negli ultimi quattro anni contribuendo agli obiettivi di crescita prefissati. Il bilancio è sicuramente positivo: quando vedo giocare in campo i classe ’97, ’98, ’99 e 2000 senza sfigurare contro avversari di gran lunga più esperti, è motivo di grande orgoglio non soltanto per me, ma soprattutto per i ragazzi. Onestamente un po' mi manca il calcio a 5 giocato, ma ho fatto una scelta: forse è un po' anticipata, vista l’età, ma in futuro, magari, darà i suoi frutti”.

Sabato un altro esame di maturità con il Castel Fontana: che gara ti aspetti e come la stai preparando?

“Sarà una partita di livello, i nostri avversari sono molto forti. Sono secondi in classifica non per caso, inoltre hanno raggiunto la Final Four: sono una rosa composta da grandi giocatori che hanno vinto tanto in passato e stanno continuando a dimostrare il loro valore. Solo per citarne alcuni, penso a De Bella (infortunato, ndr), Piscedda, Kola e Cavallo. Non posso svelare tutto, dico solamente che cercheremo di giocarla al meglio, esprimendo la nostra idea di calcio a 5”.
Francesco Carolis