skin adv

Vigor, di padre in figlio. Angeletti: «Sorpresa? No, i ragazzi hanno grandi valori"

 18/01/2018 Letto 769 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Carolis
Società:    ECOCITY GENZANO





Ha dato l’anima per la maglia della propria squadra, nel frattempo apprendeva il mestiere dal padre Antonio, che lo ha cresciuto dalla panchina nel doppio ruolo di allenatore e mentore di vita. In estate, la scelta di lasciare il calcio a 5 giocato e di compiere il grande salto: Luca Angeletti, a soli 29 anni, è tra i più giovani tecnici della Serie C1 laziale, e la sua Vigor Cisterna, negli scampoli iniziali della fase calda della stagione 2017-2018, è a pieno titolo tra le big del girone A. Il 7-6 sul Poggio Fidoni ha proiettato i pontini sul podio: stessi punti dello Sporting Juvenia, con una partita da recuperare. Il presente di una realtà che sta mettendo il fiato sul collo alle corazzate della categoria è roseo, il futuro, a partire dal big match sul campo del Real Castel Fontana, può essere ancora più bello.

Vittoria di misura con il Poggio Fidoni e aggancio al terzo posto: quanto conta l’ultimo risultato nell’economia del vostro campionato? Com’è andata la partita?
“Conta tantissimo: non solo per la classifica, ma soprattutto perché la Spes è una squadra davvero importante. La partita è stata di livello, mai scontata, con continui ribaltamenti di risultato e belle giocate da ambo le parti”.

Ti aspettavi una Vigor sul podio a questo punto della stagione? I vostri obiettivi stanno cambiando al rialzo?
“Conosco il valore dei miei giocatori e so che stanno dando il massimo. Non è una sorpresa essere lì per come si stanno comportando i ragazzi: negli allenamenti e nelle gare, stanno dimostrando di avere valori importanti. Gli obiettivi rimangono gli stessi di inizio stagione, cioè migliorare il settimo posto dell’anno scorso: per adesso, stiamo centrando ampiamente questo traguardo”.

La corsa playoff del girone A è molto equilibrata: quale avversarie temi di più e quale sarà secondo te la chiave per emergere?
“La classifica è veramente corta, sbagliare una partita ti può far allontanare dalle zone che contano. Credo che si deciderà tutto alla fine, prevedo davvero molto equilibrio. La chiave per emergere è la continuità di prestazioni, cercando di non lasciare nulla al caso sia in trasferta che in casa”.

È la tua prima stagione da head coach di una squadra di futsal: qual è il bilancio parziale di questa avventura? Ti manca il calcio a 5 giocato?
“È vero, anche se sono stato al fianco di mio padre negli ultimi quattro anni contribuendo agli obiettivi di crescita prefissati. Il bilancio è sicuramente positivo: quando vedo giocare in campo i classe ’97, ’98, ’99 e 2000 senza sfigurare contro avversari di gran lunga più esperti, è motivo di grande orgoglio non soltanto per me, ma soprattutto per i ragazzi. Onestamente un po' mi manca il calcio a 5 giocato, ma ho fatto una scelta: forse è un po' anticipata, vista l’età, ma in futuro, magari, darà i suoi frutti”.


Sabato un altro esame di maturità con il Castel Fontana: che gara ti aspetti e come la stai preparando?

“Sarà una partita di livello, i nostri avversari sono molto forti. Sono secondi in classifica non per caso, inoltre hanno raggiunto la Final Four: sono una rosa composta da grandi giocatori che hanno vinto tanto in passato e stanno continuando a dimostrare il loro valore. Solo per citarne alcuni, penso a De Bella (infortunato, ndr), Piscedda, Kola e Cavallo. Non posso svelare tutto, dico solamente che cercheremo di giocarla al meglio, esprimendo la nostra idea di calcio a 5”.


Francesco Carolis



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->