Ricardo, cuor di marito e di papà : "Resto in Brasile, accanto alla mia famiglia"
Sta per cominciare una stagione strana. Perché fa strano non vedere più insieme lo Special One e il suo fedelissimo per antonomasia: Colini e Caputo, quelli che in 13 anni hanno alzato altrettanti trofei. Fulvio è rimasto a Pesaro per difendere l'ennesimo scudetto conquistato in barba a tutti i pronostici. Ricardo no. Poteva andare al Sandro Abate, ammiccamenti anche con il CDM Genova questa estate. Il Tommy Split è stato a un passo dal prenderlo. Niente da fare. Sul più bello Ricardo ha dato retta al suo cuore. Un cuor di leone quello che ha sempre messo in campo, un cuor di marito e di papà modello, fuori. Motivi familiari che fanno rima con personali, e come tali devono essere trattati, gli hanno fatto cambiare idea all'ultimo momento. Caputo resterà in Brasile almeno fino a dicembre, perché la famiglia viene prima di tutto. Dei soldi, della fama, della gloria.
LA LETTERA "Ed è ora di ripartire". Comincia così la sua lettera urbi et orbi. "In realtà sono già in ritardo perché tutti hanno iniziato e dopo mesi di negoziazione è stato trovato un accordo comune. Vorrei ringraziare le innumerevoli società che sono venute da me per lavorare insieme, non nominerò i nomi in linea di principio, che anche senza trovare un accordo abbiamo finito per creare un legame di amicizia. Ma soprattutto la società Futsal Club Tommy Split e il competente dg MilanCagalj per tutta la loro comprensione e anche per il loro impegno per accontentare tutte le mie richieste ed essere sempre molto umano e trasparente in tutte le nostre conversazioni. Dopo aver rinviato la mia presentazione più volte, il giorno prima del mio volo, li ho informati della decisione e ho proposto di assumere le spese di viaggio in modo da non causare danni al club". Eccoli i motivi personali e quella scelta di pancia, o più semplicemente di cuore. "Un sentimento di entusiasmo per la difesa di un nuovo club con progetti ambiziosi mi stava spezzando il petto insieme ad un sentimento di angoscia, soffriamo quando facciamo delle scelte che ci allontaneranno da ciò che il nostro cuore desidera veramente. Prendere decisioni significa creare possibilità per la nostra vita e aprire le porte a nuove conseguenze che determineranno nuove scelte. Fare piani senza prima conoscere i propositi di Dio per le nostre vite non è un bene, perché ciò che prevale non sono i nostri piani ma la sua volontà. Fidarsi e seguire i piani di Dio è l'unico vero percorso di successo per le nostre famiglie. Quando questi principi vengono trascurati, le famiglie falliscono, ma quando tali principi vengono rispettati, la famiglia cresce e prospera. Sulla base di questi concetti ho preso la decisione di rimanere in Brasile e realizzare il proposito di restare insieme alla mia famiglia in questo momento in cui hanno più bisogno di me". Non so come finire questa lettera se con un addio oppure un arrivederci, ma questo il tempo lo dirà". E' stato un vincente nato, in campo. Lo è ancor di più fuori: giù il cappello.
Pietro Santercole
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