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Da Pesaro a Latina: come vive la Serie A ai tempi del Coronavirus

 20/03/2020 Letto 1004 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





In tempo di lockdown da Coronavirus, il passato viene in soccorso di un presente difficile e maledetto, aspettando spasmodicamente un futuro migliore. I siti specializzati sui video di futsal mandano le partite che furono: sospensione dell’attività agonistica (per ora fino al 3 aprile), ci si allena singolarmente da casa. A casa sono tornati in molti. Molti ma non tutti: aggrappati a quel doppio filo di speranza che prima o poi questo inferno diventi paradiso, che l’eccezione di restare a casa si trasformi nella regola di uscire per andare a vedere una partita di calcio a 5, tornando alla normalità. Come vivono il tempo di lockdown da Coronavirus le top 16? Rigorosamente in ordine di classifica. Perché c’è ancora una classifica di Serie A.

LE FAB-4 In tempi di lockdown da Coronavirus, l’Italservice Pesaro vive con tutto il proprio roster a Pesaro, con l’ottimismo proprio di chi non molla l’idea di portare a termine una stagione che ha già regalato un trofeo, la Supercoppa. Pizza regala tre respiratori alla sua città, Tonidandel, da buon capitano, dà l’esempio: “Rispettiamo le regole, presto tutto tornerà come prima”, il club inganna l’attesa facendo rivivere ai propri tifosi (e non solo) la splendida cavalcata in Champions, terminata a un passo da una F4 che chissà quando e se si disputerà. Gruppo compatto anche in casa AcquaeSapone: “Rispettiamo le regole, insieme ce la faremo: batteremo il mostro e torneremo ad abbracciarci di nuovo”. #iorestoacasa è dominante. “Mi raccomando, fatelo anche voi”. Parola di Lucho Avellino. Anche Real Rieti e Came Dosson bramano il rettangolo di gioco, la competizione, lottare per tutti i trofei ancora a disposizione: Pietropaoli sana il PalaMalfatti a sue spese e la pagina facebook dei reatini ricorda come si alza la Coppa Divisione; in casa trevigiana prevale la convinzione che #andratuttobene. “Vinciamo questa importante partita tutti assieme, per tornare ad esultare e gioire più forte di prima”.

LE TOP 16 In tempi di lockdown da Coronavirus la Feldi ha liberato tutti compreso il suo coach, ma tutti hanno salutato affettuosamente per l’indimenticabile avventura passata a Eboli. Il Sandro Abate continua a vivere di entusiasmo, nonostante tutto. E fa gruppo: tranne Victor Mello sono tutti ad Avellino, Kakà (l’ultimo arrivato) mostra su facebook il suo allenamento personalizzato dal preparatore atletico Di Fuccia, seguito da tanti suoi compagni di squadra. Alcuni sono partiti da Catania, ma il Meta comunque resta a casa e lancia comunque messaggi di speranza, come quello di patron Marletta. Che cita l’illustre giornalista e politico Ruggero Orlando. “Un auguro speciale da Acicastello, questo periodo passerà presto”. Al Signor Prestito CMB sono distanti l’un l’altro oggi, per abbracciarsi più forte domani: Tobe sistema un’intera stanza, Vega alle prese con una simulazione di volo. A Mantova Leleco, che a fine febbraio ha detto il fatidico sì alla sua bella Marina, c’è: “Sono il capitano. E io rimango qui”. Il Colormax Pescara si augura di riprendere presto la normale attività: “La portiamo avanti con dedizione, sacrificio e passione”. Il Lido sorride alle invenzioni casalinghe di bomber Cutrupi con la sua pallina e al futsal champagne della famiglia Grassi. A Padova ripropongono le immagini della stagione, perché il Petrarca ha liberato tutti, giocatori e staff, in quanto Morlino è sicuro che “la stagione sia finita qui”. Ribadendo la propria volontà di tutelare la salute e la sicurezza dei propri tesserati, il Cybertel Aniene ha concesso ai giocatori di far rientro nei paesi di appartenenza. Idem a Genova, anche se il presidente Fortuna promette: “Se si giocherà di nuovo, i nostri torneranno tutti”. Via i biancorossi da Arzignano: “Non potevamo fare altrimenti - spiega Rossetti -  speriamo di ritrovarli presto”. Latina ha scelto il silenzio. Come quel silenzio assordante che rimbomba nei palazzetti di Serie A. Già, In tempi di lockdown da Coronavirus è così.

Pietro Santercole 



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