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Scarpitti lancia la sfida a Pesaro e Rieti. "La mia Aes: intensità  e voglia di vincere"

 29/05/2020 Letto 549 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Pietro Santercole
Società:    FUTSAL PESCARA





Sarà perché è un tecnico italiano emergente, come lo era stato proprio Max Bellarte successore di Lamers. Sarà perché quest'anno al debutto in A sulla panchina del Signor Prestito ha mancato di un soffio la qualificazione in Final Eight, pur sorprendendo con il suo gioco offensivo e il quarto miglior attacco del campionato da tripla cifra: 109 reti. Sarà. Ma per Fausto Scarpitti si spalancano le porte della grande chance, quella si allenare una squadra blasonata, del calibro dell'AeS. Giovane, umile, affamato e ambizioso a tal punto lanciare la sfida alle corazzate Pesaro e Real Rieti, così il tecnico molisano ha stregato Nando Barbarossa: "Ho apprezzato tantissimo la convinzione della società di puntare su di me - dice Scarpitti, nella sua prima intervista ufficiale - sapevo che l’Acqua&Sapone cercasse un tecnico, ma non mi aspettavo che volesse investire e scommettere su un profilo come il mio. Ho dato la disponibilità perché ero entusiasta, è stato facile trovare un accordo. Ambizioni e storia di questo club sono uno stimolo enorme per accettare la sfida. Io volevo continuare a crescere e passare alla guida di una società del genere: è un passo avanti importante nella mia carriera. E non lo ritengo un punto d’arrivo, anzi una nuova partenza per andare ancora avanti. Bisognerà lavorare duro, confrontarsi contro corazzate e squadre importanti, sapendo che rappresenteremo una società storica che ha scritto pagine memorabili del futsal italiano degli ultimi anni".

IL SIGNOR PRESTITO però non si dimentica: "In questo momento importante e alla vigilia di una sfida così bella e avvincente come quella che mi ha offerto la famiglia Barbarossa, mi sento di ringraziare di cuore la società che mi ha permesso di arrivare in serie A e farmi apprezzare, il Signor Prestito CMB, e in particolare il presidente Auletta e il ds Pascale”. Mammarella, Murilo e quel Gui che - ora - col suo doppio passaporto vale alla stregua di un acquisto, la base attuale del suo roster. “Qui c'è un gruppo di giocatori importanti, che hanno dimostrato, ma che hanno ancora tanto da dimostrare - sottolinea - è la linea che la società vuole portare avanti, e io sposo a occhi chiusi. Lavorare con gente che abbia fame e voglia affermarsi e crescere, come nelle ambizioni di tutti noi. Abbiamo condiviso la volontà di creare un gruppo affamato, che voglia lottare ogni partita con forza e vigore. Non posso garantire risultati, ma lavorerò forte per creare un’identità di squadra che abbia questa caratteristiche: voglia di vincere su ogni campo e intensità nel gioco”.

LO STAFF resta invariato con i fedelissimi Paolo Aiello e Luca Di Eugenio. "Ho grandissima stima di loro - conclude - voglio che siano pienamente partecipi nel progetto. Una delle prime cose che farò nelle prossime ore è sentirmi con loro: conto sull’apporto di questi due professionisti. Che prima di tutto sono persone straordinarie”.

Ufficio stampa



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