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Cures, sabato il ritorno contro il Grande Impero. Malfatti: “Servirà quel qualcosa in più”

 09/05/2024 Letto 310 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Redazione
Società:    US CURES





Dopo il pareggio conquistato in rimonta nella gara di andata, sabato il Cures sarà di scena sul campo dell’Atletico Grande Impero per il match di ritorno dei quarti di finale playoff. Con la qualificazione ancora in bilico, la formazione allenata da Leonardo Romagnoli proverà a ottenere un successo che le consentirebbe di accedere alla semifinale.

SECONDO ROUND - Lorenzo Malfatti, autore di una delle quattro reti realizzate dai bianconeri, analizza la sfida di andata disputata sabato scorso: “È stata molto intensa, tra due squadre forti che giustamente si stanno giocando la finale dei playoff del girone. Noi siamo stati bravi nel rientrare dagli spogliatoi, dopo l’intervallo, con la testa giusta per rimontare i tre gol di svantaggio contro una compagine ben organizzata nella fase difensiva e difficile da superare”. Il 4-4 dei primi quaranta minuti effettivi lascia aperto il discorso qualificazione, anche se l’Atletico Grande Impero è forte del terzo posto con il quale ha chiuso la regular season: “Mi aspetto una gara di ritorno intensa come quella di andata, ma sicuramente noi come squadra abbiamo il compito di dare qualcosa in più per superare il turno - avvisa Malfatti, che prosegue -. Servirà maggiore attenzione in fase difensiva e determinazione sottoporta: è ora che ogni componente dello spogliatoio dia quel qualcosa in più per vincere la partita”. Alla prima stagione nel nazionale, il Cures si è rivelato una delle sorprese più belle della categoria: “Per essere il primo anno di Serie B, il cammino fatto finora è stato decisamente positivo, con il raggiungimento dei playoff, considerando anche che la maggior parte dei giocatori della rosa non aveva mai giocato in un campionato nazionale - spiega Malfatti, che conclude -. Abbiamo affrontato un percorso complicato ma bellissimo per la nostra crescita, sia come squadra sia come società”.


Paolo Trotta 



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