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Paulinho Lopes, va' dove ti (ri)porta il cuore: "Forte Colleferro, che bello ritrovarti"

 31/07/2017 Letto 847 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FORTE COLLEFERRO





Si ritorna dove si è stati bene. E Paulinho Lopes a Colleferro è stato veramente bene se ha lasciato il Piemonte e la Serie A2 per approdare sulle rive del Sacco e riabbracciare i colori della Forte Colleferro. Un campione autentico, da quattordici stagioni in Italia, dove ha indossato maglie prestigiose e ha calcato i campi della Serie A e della A2. Un mix di classe, grinta e esperienza per far volare i leoni.

Paulinho, ritorni a giocare a Colleferro dopo anni di lontananza. Quali sono i motivi che ti hanno portato a scegliere la squadra di Paolo Forte?
Ho preso la decisione di giocare con la Forte Colleferro sulla base del progetto che mi è stato presentato e che mi è subito piaciuto. Conosco bene la serietà della società, della quale ho seguito e apprezzato il lavoro svolto in questi anni, e delle persone che la rappresentano. Per questo ho scelto di lasciare il Piemonte e di riabbracciare gli amici di Colleferro. Una scelta fatta più che con la ragione, con il cuore!”.

Quali sono i ricordi più belli che conservi della tua precedente esperienza a Colleferro?
Sono tantissimi i bei ricordi che mi legano a questa città, a questi amici e a questa squadra. Tra tutti, la cavalcata verso la Serie A dove abbiamo conquistato la finale Play Off battendo formazioni che tutti consideravano superiori, come la Brillante e il Putignano. In finale abbiamo trovato il palazzetto gremito, con la gente che era orgogliosa di noi e che ci ha sostenuto con una passione indescrivibile! Un momento assolutamente indimenticabile.

Ritrovi come tecnico Paolo Forte. Quali sono le caratteristiche che più apprezzi del tuo allenatore?
Se inizio a dire tutto quello che penso, ci si potrebbe scrivere il copione di un film, per la stima e la sintonia che ci accomunano. Se sono oggi alla Forte Colleferro, è perché la fiducia e il rispetto che nutro nei suoi confronti è al massimo livello.”

Quali sono le tue caratteristiche tecniche e i tuoi punti di forza?
Come ruolo posso definirmi un giocatore universale. Le mie caratteristiche principali sono la difesa, l’organizzazione del gioco, la precisione nei passaggi e l’intensità nella gestione del giro palla. Dal punto di vista caratteriale, la grinta che ci metto in ogni situazione e l’impegno e la serietà sia in gara che durante gli allenamenti. I risultati ottenuti in questi quattordici anni di attività in Italia, credo che parlino da soli. Ma per un giocatore le parole valgono fino ad un certo punto. La mia filosofia è lavorare, lavorare, lavorare. Poi saranno società e tifosi che parleranno per me".

In squadra troverai diversi giovani alla loro prima esperienza nel nazionale e sarai quindi un punto di riferimento per molti dei tuoi compagni.
“Molti di loro li ho visti nascere sportivamente e li ho visti crescere seguendo la squadra attraverso i filmati sui social e attraverso le notizie che leggevo nel corso della stagione in C1. Ho potuto apprezzare, anche da lontano, la loro serietà e il loro impegno. Sono quindi orgoglioso e dispostissimo a trasmettere loro la mia esperienza e a dare il mio contributo in termini di serenità e condivisione della cultura del lavoro. Non sono assolutamente spaventato da questo ruolo. Lo ho ricoperto in ambienti dove non conoscevo nessuno, figuriamoci se non mi fa piacere contribuire a far crescere questi ragazzi in quella che considero più una famiglia che una squadra. Sarà una delle soddisfazioni che sono sicuro che ci toglieremo tutti insieme.

Quanto, secondo te, sono importanti i giocatori stranieri nel campionato italiano?
“Il calcio è il mondo che scende in campo, a qualsiasi latitudine e non solo in Italia. La possibilità di confrontarsi con culture sportive e umane diverse, con giocatori di qualità, siano essi stranieri o naturalizzati, è fonte di crescita per tutto il movimento. La diversità è sempre una ricchezza da condividere, nella vita e, a maggior ragione, nello sport. Diverso è il ragionamento sui settori giovanili, anche se sta già cambiando qualcosa. In questo la Forte Colleferro è un esempio da seguire.

Un saluto ai tifosi di Colleferro...
Con molti di loro, nonostante la lontananza, ci siamo sentiti spesso in questi anni. Per chi ancora non mi ha visto in campo, chiedo solo di riempire il Palaromboli e di sostenerci in tutte le gare. Assicuro che mi farò conoscere per l’impegno e per il sudore che verserò per questi colori, onorando questa maglia al massimo delle mie possibilità! Perché la Forte non è solo un club che rappresenta una città, ma soprattutto una grande e bella famiglia".

Ufficio Stampa
Polisportiva Forte Colleferro

 





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