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Cioli, la stagione di Aversa è già finita: “Ho capito quanto sia importante il futsal nella mia quotidianitàâ€

 10/04/2024 Letto 1197 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Alessandro Pau
Società:    CIOLI ARICCIA





Prodotto del florido vivaio della Cioli Ariccia, Giacomo Aversa è ormai a tutti gli effetti un componente della prima squadra castellana. La sua età - è un classe 2003 - quest’anno gli ha permesso di rendersi protagonista anche in Coppa Divisione, con la compagine Under 23 che ha raggiunto l’atto conclusivo della manifestazione che si disputerà il 24 aprile alla Playhall di Riccione. Con questa finale da giocarsi e la prima squadra a un passo dal raggiungere i playoff di A2, la sua presenza sarebbe stata sicuramente un’arma in più per mister Rosinha, ma un brutto infortunio ha purtroppo costretto Aversa a concludere anzitempo la propria stagione.

L’INFORTUNIO - “Il 27 gennaio, durante la partita casalinga di campionato contro l'Anzio, cadendo, mi sono procurato uno dei peggior infortuni possibili in questo sport, rompendomi il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e lesionandomi entrambi i menischi. Ammetto che i primi giorni dopo l'accaduto non sono stati per niente facili, ho passato dei momenti molto tristi. Giorno dopo giorno però, sono riuscito a buttarmi alle spalle questo infortunio, grazie soprattutto all'affetto di tutte le persone che mi sono state accanto e che mi hanno sempre sostenuto. Purtroppo, la mia stagione è finita, il rientro è previsto per settembre, in tempo per iniziare la preparazione con la squadra il prossimo anno. Ci tengo a dire però che nonostante la brutta esperienza, ho imparato quanto è importante per me questo sport e di quanto faccia parte della mia quotidianità. È passato un mese dall'operazione, mi alleno ogni giorno facendo fisioterapia e i risultati sono eccezionali, tutto questo per tornare il prima possibile a fare ciò che mi piace di più da quando sono bambino”.

LA STAGIONE - “L'infortunio mi ha spezzato in due parti la stagione, ci stavamo avvicinando alla parte più saliente dell'anno nella quale ci sono partite da dentro o fuori, quelle che decretano se la stagione complessivamente è stata un successo o un fallimento, quelle che aspetti tutto l'anno per giocarle e dimostrare chi sei. Purtroppo per questa volta non mi è stato concesso di partecipare. L'ho accettato con grande rammarico, ma non perdo occasione per seguire e tifare la squadra durante le partite che ci rimangono. Per quanto riguarda la stagione che invece ho giocato sono soddisfatto, è stato il mio secondo anno con i grandi e poter giocare una Serie A2 a questi livelli non penso capiti tutti i giorni. In Coppa Divisione invece ancora meglio, essendo cresciuto insieme alla maggior parte dei compagni, mi risultava ancora più semplice giocare e dare il massimo. Sono contento dell'apporto che ho dato alla causa, per questo devo ringraziare tutta la squadra e lo staff che mi hanno aiutato a migliorare con i loro preziosi consigli e che mi hanno trasmesso sempre la loro vicinanza, soprattutto in questo periodo”.

TRA SOGNO E REALTÀ - “La Cioli deve essere orgogliosa del percorso che sta compiendo in questi anni. Grazie al lavoro incredibile fatto con il settore giovanile, è normale trovarsi avvantaggiati rispetto ad altre società quando si deve fare il salto tra una categoria e l'altra. La forza dei giovani unita all'esperienza dei più grandi è un'accoppiata vincente che ci permette di confermarci ad alti livelli in ogni competizione a cui partecipiamo. Ovviamente ci sono sempre alti e bassi e quest'anno non nascondo che di momenti negativi ce ne sono stati, ma da grande gruppo quale siamo ne siamo usciti anche discretamente bene. Adesso dobbiamo continuare nel nostro percorso e giocare con la testa le ultime partite che ci rimangono per concludere in bellezza la stagione e, personalmente, è difficile dire quanto dispiacere provo nel non giocarle. Dove può arrivare la Cioli? Piano piano, col tempo, noi giovani cresceremo e faremo esperienze sempre più importanti che ci permetteranno di diventare sempre più dei giocatori competenti ed esperti di questo mondo e chissà, magari un giorno, riusciremo a toglierci qualche sfizio di lusso come quello di giocare nella serie maggiore, la A. Noi ci crediamo”.


Alessandro Pau



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