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Rubrica | L'Analisi tattica di Mauro Micheli: "I moduli contano poco, e la mia match analysis..."

 08/01/2015 Letto 1882 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:   
Società:    CIOLI COGIANCO





Mauro Micheli è la Carlisport. Attuale allenatore della Carlisport Cogianco, ha portato questa società all'incredibile scalata dalla Serie D all'A2, e – chissà – forse un giorno neanche troppo lontano pure in A. Questo, per l'esattezza, è il decimo anno sulla panchina del club dei Castelli. Ironico, esuberante e umile, nominato dal suo amico Fabrizio Ranieri dell'Olimpus Olgiata, Mauro Micheli ha così risposto alle domande di “Analisi tattica”.

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Prima delle domande, cosa ne pensi dell'"Analisi tattica" di Fabrizio Ranieri?
Non l’ho letta (ride, ndg). A parte gli scherzi, molto interessante come sempre. Anche se va detto che con Fabrizio c’è un interfaccia continuo e quindi il suo credo e le sue idee le conosco abbastanza bene. Sovente capita anche che mi raffronti con lui quando cerco un confronto costruttivo. Ho molta stima anche della persona, l’ho invitato anche al mio matrimonio anche se lui ha bevuto troppo poco (ride).

Cos'è la tattica nel futsal?
Una componente, anzi due. Quella individuale è quella che si trascura troppo a livello giovanile e che ti permette di avere una base solida sulla quale lavorare. Basti pensare al marcamento in fase di non possesso palla e allo smarcamento in fase di possesso per capire che importanza ha la tattica individuale al fine di elaborare una tattica collettiva in entrambe le fasi. La seconda, appunto, è proprio quella collettiva, ossia il tentativo di creare un progetto univoco che i cinque in campo facciano contemporaneamente. Il calcio a 5, come tutti gli sport non è scienza, non esiste la cosa giusta e la cosa sbagliata. In base al materiale a disposizione e alle proprie idee si cerca di creare una struttura di gioco comune a tutto il gruppo in tutte le eventualità che si pongono in una gara.

Quanto conta?
Conta come contano la preparazione fisica, l’agonismo e sicuramente meno della qualità tecnica.

Come è cambiata dalla nascita del futsal ad oggi?
Continuamente. Sono cambiate le regole, i campi, i palloni e soprattutto è cambiato il ritmo, la velocità e l’intensità. Ci sono state ondate di ragazzi che sono venuti a giocare in Italia alzando il livello qualitativo e professionale del futsal, e di conseguenza anche della tattica del futsal.

Quanto contano i moduli?
Pochissimo, anche perché illustri miei colleghi che dicono di giocare 4-0 poi utilizzano frequentemente il pivot di riferimento, pertanto la semplice specifica numerica del modulo non dà assolutamente un riferimento reale assoluto, ma rimane soltanto un indicazione di massima.

Qual è il tuo modulo preferito e perché?
In base ai giocatori a disposizione si deve valutare come strutturare la situazione di gioco e non solo: intesa nel possesso palla, ma anche nel non possesso. Fermo restando che quando ne ho la possibilità preferisco l’utilizzo di un pivot, molto spesso organizzo anche dei movimenti di rientro dello stesso che indirizzano la squadra ad una rotazione a 4.

Ti capita di cambiare modulo nel corso della partita?
Sì certo, in base a come giochiamo noi ma soprattutto a come gioca l’avversario. Una gara va preparata prima, interpretata durante e analizzata alla fine, pertanto se il risultato e/o l organizzazione della formazione avversaria lo richiede spesso durante la gara opto per fare modifiche in entrambe le fasi.

Quanto è importante studiare la tattica avversaria?
Io lo faccio molto, ma nel passato orientavo questo lavoro quasi esclusivamente al tentativo di limitare l’avversario, capendo e facendo vedere ai miei giocatori video su cosa non fare per evitare di fare errori, mentre ora cerco di spostare l’attenzione sulla nostra capacità di attaccare o comunque creare disagio ad un avversario, come ad esempio in funzione alla loro difesa cosa conviene fare in fase di possesso piuttosto che su un calcio d’angolo.

Hai mai vinto una partita con una intuizione tattica?
Secondo me nel calcio a 5 l’allenatore è molto sollecitato durante la gara, e per via dei cambi illimitati e delle dimensioni del campo che consentono di riuscire a comunicare con tutti i giocatori durante la stessa gara deve intervenire talmente tante volte o perlomeno incide in maniera positiva o negativa sulla gara, quindi molto spesso nelle vittorie e nelle sconfitte c’è parecchio del tecnico.

Quanto sono importanti le palle inattive?
Circa il 30% dei gol che facciamo vengono da palle inattive e da loro sviluppi, perciò penso di poter dire che sono importantissime. inoltre ritengo che un gol importante su una palla inattiva provata in settimana e magari suggerita dalla panchina poco prima di batterla dà un sapore speciale al gol stesso e arrivo addirittura a dire che dà un messaggio indiretto ai proprio giocatori, del tipo “questo ci ha indovinato” (ride, ndg).

Difesa a uomo o a zona? E perché?
A uomo con cambi di marcatura (abbastanza rari). La zona - che comunque penso debba essere insegnata obbligatoriamente nel calcio a 5 giovanile perché raccoglie dei principi base e di fatto è propedeutica anche a situazione di gara tipo portiere di movimento e inferiorità - nell’alta prestazione ha delle difficoltà. Probabilmente dovute ai ritmi alti e alla necessità per i difensori, già sotto pressione per l’importanza della gara, di avere meno indicazioni da dover rispettare e non ultimo al fatto che in percentuale tende a scoprire la palla in zona pericolosa con più probabilità rispetto alla difesa a uomo, perché i punti di “rottura” tra le “zone” sono dei punti deboli pericolosi.

Fai uso della match analysis?
Sì, ma a modo mio. Sono rarissimi, ad esempio, i casi in cui mi interessano le palle perse o recuperate. Oltre ai minutaggi, tendo a fare una valutazione dei giocatori che ho impegnato dopo aver rivisto la gara il giorno dopo per avere a distanza di tempo anche uno “storico”, e ancora di più faccio uno studio dei gol fatti e subiti, capendo meriti e demeriti e dividendoli in cinque categorie, al fine di capire quali sono le cose su cui lavorare in fase di possesso o di non possesso. Per spiegarmi meglio, se i numeri mi suggeriscono che con le palle inattive anziché a difesa schierata facciamo il 10% dei nostri gol, il dato è categorico: dobbiamo lavorarci meglio!

Quante ore dedichi alla tattica durante gli allenamenti settimanali?
Conto difficile da fare, perché a volte con il prof. Marco Rossi, con il quale lavoro da sette anni, cerchiamo di unire il lavoro atletico con quello tattico e molto spesso faccio delle partite a tema per lavorare sulla tattica in funzionea a cosa mi serve di preparare in vista della gara successiva.

Quanto conta il quintetto iniziale nell'arco della partita?
Poco, ma molti giocatori non la pensano come me (ride, ndg). Alcuni, se non partono in quintetto, rendono meno; altri addirittura il contrario.

Puoi nominare il prossimo allenatore che si sottoporrà alle domande di “Analisi tattica”?
Nomino Martin Fiore, player/manager della Virtus Palombara.


Francesco Puma



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