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Fortitudo, fattore PalaLavinium. Favale: «Dà  una carica in più»

 26/10/2018 Letto 390 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    FORTITUDO POMEZIA 1957





L’importanza del PalaLavinium, dove sono arrivate due vittorie su due, ma anche la firma di Federico Favale, decisivo nel successo per 1-0 contro la United Aprilia. L’estremo difensore ha chiuso la porta, permettendo alla Fortitudo di portare a casa tre punti fondamentali per la classifica. Domani si replica in casa, questa volta contro lo Sporting Juvenia.

“Non nego che il fattore campo per noi sia fondamentale - ammette il portiere -. Il pubblico che incita e canta dà una carica impossibile da spiegare a parole. Con l’Aprilia è andata in scena una partita equilibrata in cui hanno prevalso le difese e la tattica”. E in cui Federico ha fatto la differenza, anche se lui rifiuta il ruolo di protagonista: “Non c’è stato nessun fattore Favale. Il ruolo del portiere è molto complicato: a volte ti dice bene, a volte no, ma sono contento che la mia prestazione abbia aiutato la squadra”.

Una squadra che continua a crescere: “Non abbiamo ancora raggiunto l’intesa massima, ma siamo a buon punto - continua l’estremo difensore -. Il gruppo è giovane, ma può contare su alcuni giocatori di assoluta esperienza che stanno rendendo più facile la vita al mister”. Tra questi, c’è sicuramente Leofreddi. Una sorta di amico per Federico, di non certo non un rivale: “Duello con lui? Assolutamente no, abbiamo un ottimo rapporto. È un piacere allenarmi con un portiere con così tanta esperienza: da lui posso solo imparare molto. Lo ringrazio per gli ottimi consigli che mi dà, mi stimola a fare sempre meglio”.

È un Favale carico ma che non si fida del prossimo impegno: “Mi aspetto una gara molto combattuta, perché lo Juvenia non sta attraversando un ottimo periodo e, quindi, ha bisogno di punti. Sarà una gara maschia, ma noi cercheremo di prepararla al meglio”. Con un vantaggio in più: “Dalla nostra parte avremo il PalaLavinium”. Un fattore da non sottovalutare.


Antonio Iozzo
 



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