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Brasil in continua crescita, Nudi: «Abbiamo trovato il bandolo della matassa»

 09/02/2023 Letto 414 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Redazione
Società:    BRASIL SPORT CLUB





Dopo un inizio con qualche difficoltà, la stagione del Brasil Sport Club è in netto crescendo. L’allenatore della squadra verdeoro, Valerio Nudi, per tutti “Odeon”, analizza il momento partendo dalla sua formazione fino ad arrivare alla situazione generale e all’approccio delle ragazze al mondo del calcio a 5.

CRESCENDO - “Nella prima parte di stagione abbiamo incontrato qualche difficoltà, ora abbiamo trovato il bandolo della matassa - spiega il tecnico -. All’interno del gruppo c’è grande disciplina tattica: diverse giocatrici stanno facendo dei passi in avanti importanti e stanno disputando un grande campionato. Vedo una squadra pronta, sia fisicamente che psicologicamente, per affrontare i prossimi impegni (a partire da domani con il match contro lo Sporting Club Thule, ndr). Sono contento e soddisfatto del momento, l’obiettivo è quello di raggiungere i playoff”. Nudi descrive così la sua filosofia di lavoro: “Ho dei principi che cerco di trasmettere alle ragazze che alleno, lasciando chiaramente poi a loro sviluppare le proprie caratteristiche all’interno del campo di gioco. La tecnica individuale è importante ed è la base per sviluppare un lavoro di carattere collettivo, l’obiettivo è migliorare i punti deboli delle singole atlete per poi inserirle all’interno di una strategia che possa essere vincente. Ritengo che si debba armonizzare gli insegnamenti e la preparazione fisica in base alla categoria che si disputa: noi lavoriamo molto sull’aerobica e sulla resistenza”.

RIFLESSIONE - Valerio Nudi, con una carriera ormai ultradecennale e più di 500 partite in panchina, apre una riflessione sull’intero movimento del calcio a 5 femminile: “A mio avviso, l’approccio delle ragazze a questo mondo è completamente diverso da quello maschile. Si parla molto di più di gruppo, coesione e unità di intenti, aspetti che nel maschile sono importanti ma non rappresentano l’elemento principale. In sede di trasferimenti, nel femminile ci si muove spesso in gruppi di ragazze da una squadra all’altra: questo, se da una parte può essere un vantaggio, dall’altra è un limite per lo sviluppo del movimento. Nelle mie squadre vorrei far capire l’importanza del responsabilizzare il comportamento di ogni singola giocatrice: la squadra viene prima di tutto, al di là delle prestazioni individuali, e per raggiungere degli obiettivi ci vuole tempo, tempo necessario per formare una ragazza sotto l’aspetto fisico, tattico e psicologico. Per diventare delle buone atlete c’è bisogno di tanta costanza negli allenamenti e di attenzione verso gli insegnamenti trasmessi, che vanno poi recepiti, e le decisioni prese, che vanno, invece, accettate. A mio avviso, soprattutto a livello regionale, la cosa sulla quale migliorare di più è l’approccio che le ragazze hanno al calcio a 5, a volte, purtroppo, non totalmente professionale. Bisogna lavorare su questi aspetti per formare una cultura per stare all’interno di un team”, conclude Nudi.


Paolo Trotta 



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