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Brasil, una seconda casa. Nudi: "Grande società , siamo una piccola famiglia"

 17/02/2023 Letto 273 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Redazione
Società:    BRASIL SPORT CLUB





In casa Brasil Sport Club c’è grande entusiasmo: la netta vittoria di venerdì scorso contro lo Sporting Thule (5-0 con tripletta di Pirlog Ana e reti di Bellezza e Toledo) ha rilanciato prepotentemente le ambizioni della squadra verdeoro in campionato, ora a -5 dal terzo posto. La sfida sul campo della capolista Cerveteri Coppa d’Oro, unica formazione del girone ancora a punteggio pieno, sarà un ulteriore banco di prova per le ragazze allenate da Valerio Nudi.

PERCORSO - Il tecnico analizza la situazione, partendo dall’ottimo cammino fatto anche in Coppa: “Nelle tre partite del girone di andata abbiamo conquistato due vittorie contro Torrino e Real Fiumicino e il pareggio contro la Sambenedettese, questi risultati ci consentono di essere primi con sette punti. Ci apprestiamo ad affrontare, da metà marzo in poi, il girone di ritorno: la qualificazione ai quarti di finale in questa competizione è uno degli obiettivi della nostra stagione, oltre all’accesso ai playoff in campionato”.

FAMIGLIA - Nudi spiega poi alcune caratteristiche che rendono il Brasil Sport Club una realtà affascinante: “Siamo una piccola famiglia: abbiamo due team, quello partecipante alla Serie D e l’altro al CSI, che compongono un gruppo unico formato da oltre cinquanta ragazze che si conoscono tutte. La società, con la presidentessa Maria Pereira e il direttore tecnico Gabriel Carvalho, è fantastica e sempre disponibile con tutti, non ci fa mancare niente. Abbiamo un campo a disposizione dal lunedì al venerdì, oltre a uno staff tecnico che vede un preparatore dei portieri, Arnaldo Costanzi con l’Arnacos, che segue da vicino tutti gli estremi difensori. Il nostro obiettivo - prosegue l’allenatore - è quello di insegnare i principi del calcio a 5, al di là del risultato che comunque ha sempre una sua valenza. Se una giocatrice decidesse, a fine stagione, di andare a giocare in un’altra squadra, l’ambizione è che possa inserirsi in un nuovo contesto in qualsiasi momento grazie agli insegnamenti ricevuti. Personalmente lavoro molto con le ragazze anche a livello psicologico, cercando di responsabilizzare al massimo i comportamenti: all’interno del sistema squadra ci deve essere quel pizzico di competizione, nata da questa responsabilizzazione, che deve spingere ogni giocatrice a dare quel qualcosa di più rispetto alle altre”, conclude la sua analisi Nudi.


Paolo Trotta 



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