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Speciale semifinali scudetto, Meta Catania: pregi e difetti

 04/06/2025 Letto 225 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Redazione
Società:    META CATANIA





Pulvirenti e il PalaCatania. Le due basi (solide) dove la Meta sta trovando l’altezza della situazione. Così i campioni d’Italia hanno superato il Sandro Abate, un ostacolo più complesso del previsto. Sarà perché giocare contro il 5vs4 esula dal mood di una partita classica di futsal e necessita di un ulteriore dispendio di energie mentali e fisiche, sarà perché qualsiasi contender arrivato nella postseason ha armi pericolose. Sarà. Ma ai rossazzurri sono servite tre partite, con un supplementare (da due tempi) annesso, per avere la meglio sui Lupi avellinesi e continuare la difesa del tricolore.

COSA VA - Pulvirenti e il PalaCatania. Of course. Quel ragazzino che girovagava per i campi italiani, tutto istinto e lucida follia, è diventato un portento, la conferma che non c’è bisogno di andare per forza in Brasile o in giro per il mondo a cercare game changer, basta curare l’orticello di casa: i talenti nostrani ci sono, basta crederci, farli giocare e renderli giocatori funzionali. Che l’History Man della Meta potesse fare tutti i ruoli di movimento lo si era capito una stagione fa, ma che avesse il Killer Instinct non era affatto scontato. Come se non bastavano le 24 reti in regular season, l’Azzurro capeggia la classifica dei top scorer insieme a Fortino con 4 gol, con la differenza che Robocop ha terminato la sua corsa e Pulvirenti può continuare a miracol mostrare. Al PalaCatania poi, la Meta gioca in sei. Per loro le migliaia di persone in tribuna sono una regola e non l’eccezione: per chi guarda le partite quei tifosi sono adrenalina pura, per i competitor dei tricolori una variante che per coloro che possono giocare le le partite decisive in casa, fa tutta la differenza di questo mondo.

COSA NON VA – In gara-1 dei quarti mancherà Turmena, un'assenza non di poco conto. poi, calcolatrice alla mano: 30 partite di regular season, 9 di Champions League, due di Supercoppa, altrettante di Coppa Italia, a cui si devono aggiungere le tre (con l’extratime) dei quarti. La somma fa il totale: la Meta è salita a quota 46 partite, che per i Nazionali sono molte di più, senza contare minutaggi pazzeschi di Melo Musumeci e Pulvirenti. Podda ha assicurato che la fame avrà la meglio sulla stanchezza di un roster che sta correndo dal 27 luglio, ma se c’è la possibilità meglio chiuderla in due partite con l’Ecocity Genzano, il rischio di finire la benzina prima del tempo è dietro l’angolo.

Redazione C5 Live





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