Speciale semifinali scudetto, Feldi Eboli: pregi e difetti
È stata la squadra che più ha impressionato nei quarti scudetto, sia per il “copia e incolla” di una regular season da assoluta protagonista, sempre nei quartieri altissimi della classifica, sia per l’avversaria che aveva di fronte, quella L84 sì super delusione della stagione ma che al primo turno di Coppa Italia aveva costretto i futuri campioni ai tiri di rigore, una serie infinita interrotta dopo 28 penalty. La Feldi Eboli non solo ha aggirato la trappola ma è riuscita a trasformare una serie per il tricolore in passerella, con due successi per manifesta superiorità, al di là del mero risultato.
COSA VA - La cooperativa del gol, già marchio di fabbrica di Lucho Antonelli in regular season con i primi tre rossoblù (Liberti, Caponigro, Etzi) è aumentata di numeri. Al di là della facilità di andare in rete (già 11 realizzazioni in due partite), la Feldi ha già mandato in rete sette giocatori differenti: Caruso, Salas, Ugherani, Barra, Calderolli, Etzi e Selucio. Insomma, chiunque può essere decisivo.
COSA NON VA - Da evitare i cali di concentrazione. Pur dominando per tre quarti gara (uno), la Feldi per poco non sperperava un parziale di 4-0. E in gara-2 ha dovuto ribaltare uno svantaggio iniziare prima di dilagare nella ripresa. Possono sembrare piccoli particolari, ma sono proprio questi a decidere i playoff.
Redazione C5 Live
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