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History Roma 3Z, la filosofia di Vona: “Crescita e formazione i cardini del nostro lavoro”

 02/02/2024 Letto 665 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Alessandro Pau
Società:    HISTORY ROMA 3Z





Il mondo History Roma 3Z non ha bisogno di presentazioni. La società romana ha sempre fatto del settore giovanile il proprio punto di forza, non solo per i meri risultati - comunque ottimi - ma anche per una filosofia che è sempre andata oltre. Chi passa per di qua può contare su una formazione, sia calcistica che di vita, di tutto rispetto. L’intenzione della famiglia Zaccardi è quella di mantenere questo status immutato negli anni, e lo fa affidandosi a tecnici preparati, innovativi e che possano dare seguito a questo ormai pluridecennale percorso. Uno dei mister delle squadre giovanili gialloblù è Luigi Vona, allenatore delle categorie Under 19 e Under 17.

Per quanto riguarda l'U19 venite da due partite consecutive in campionato senza vittorie: qualcosa non sta girando a dovere o semplicemente avete incontrato compagini forti con cui è difficile vincere a prescindere? A questo punto cosa ti aspetti dalla parte finale della stagione? Potete pensare di arrivare fino in fondo a livello nazionale?
In U19 il girone è fortemente competitivo e ogni domenica non ci sono partite scontate. Oltre alle squadre attrezzate e abituate a occupare le prime posizioni della classifica in tutte le categorie del settore giovanile, vi sono altre squadre ben organizzate e preparate. Questo, anche se da una parte rende la stagione più difficile, senza dubbio è l’ideale per la crescita dei ragazzi perché li abitua ogni settimana ad affrontare una partita equilibrata e di buon livello. Per quanto riguarda il percorso che stiamo facendo, sono molto contento di come ci stiamo comportando in campo e di come i ragazzi stiano affinando l’abilità di saper interpretare in modi diversi le partite. Il grande passo in avanti fatto da questo gruppo è aver compreso l’importanza della versatilità e dell’adattamento. Un risultato non banale a quest’età”.

Con l'U17 navigate sempre al di sotto della soglia playoff, come valuti il percorso fino a questo momento? Con questa categoria credi sia più importante raggiungere risultati o formare i giocatori in vista degli anni successivi?
Credo fermamente che parlare di risultati nel settore giovanile ha veramente poco senso, tanto meno nelle categorie più giovani. Il nostro ruolo è quello di formare giovani atleti pronti ad affrontare sfide più importanti, che siano esse all’interno di questo sport - e quindi nelle prime squadre -, in altri sport o in altri importanti percorsi di crescita e/o professionali. Non so quanti ricordino chi ha vinto lo scudetto di calcio della categoria U15 nell’anno x, io sinceramente non ne ho idea… figuriamoci di un campionato regionale di calcio a 5, al massimo il ricordo può rimanere qualche anno. Quello che permane in maniera decisa nel tempo è il prodotto, ciò che rimane del percorso: l’indipendenza acquisita nelle scelte (sia in campo che fuori), la gestione dell’emotività, la conoscenza di sé, lo scontro formativo, i legami affettivi generati, la condivisione come apprendimento. Questi alcuni degli aspetti da attenzionare per valutare il proprio lavoro a mio avviso, poi è chiaro che anche il risultato rientra tra gli strumenti di crescita, ma non come obiettivo, piuttosto come stimolo per uno sviluppo completo e accelerato. Mi spiego: talvolta anche l’ottenimento del risultato può essere utilizzato come catalizzatore per la crescita, in quanto sottopone il ragazzo ad un’aspettativa esterna (che viene interiorizzata) su un evento il cui esito è solo in piccola parte determinabile, abituandolo così al peso delle pressioni future. Visto in tal senso, se utilizzato saltuariamente, può essere un valido strumento per temprare e fortificare la personalità ragazzo senza sovraccaricarlo”.


Alessandro Pau



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