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Roma 1927, U19 tra storia e leggenda. Reali: “C’è un solo modo per migliorare lo scorso anno: vincere tutte le gare”

 07/11/2024 Letto 387 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    ROMA 1927 FUTSAL





Tre vittorie su tre, l’ultima nel derby contro la Lazio, il migliore attacco e la migliore difesa del girone I. L’Under 19 della Roma 1927 regala spettacolo, proseguendo sulla scia dell’Olimpus, capace lo scorso anno di conquistare sia lo scudetto sia la Coppa Italia. La garanzia, in tal senso, si chiama Fabrizio Reali, che spera di ripetere con i colori giallorossi il capolavoro completato con i Blues qualche mese fa.

“Il percorso fin qui è stato ottimo, abbiamo iniziato nel modo in cui avevamo finito la passata stagione”, la soddisfazione del tecnico, confortato dalle prime risposte ottenute. “C’era parecchia curiosità - ammette -, anche perché abbiamo cambiato tanto. Diversi ragazzi sono usciti, ma la società ha lavorato benissimo in fase di mercato, allestendo una squadra ultra competitiva, come si è visto già in queste settimane”.

Olimpus versione 2023/24 o Roma versione 2024/25? Difficile fare paragoni o indicare la rosa più forte: “Ce lo siamo chiesto anche noi - sorride l’allenatore -, ma il confronto non è possibile, perché lo scorso anno nell’Under 19 erano presenti i fuoriquota”. Complicato il confronto tra i due roster, complicato ripetere i trionfi dell’ultima annata: “Questa società punta sempre a migliorarsi, ma in questo caso sarà davvero dura. Lo scorso anno sono arrivati due trofei, tutte vittorie e un pareggio, per fare meglio, quindi, abbiamo un’unica soluzione: vincere tutte le gare”.

Dalla storia alla leggenda. Gli ostacoli, però, non mancano: “La cosa più difficile è far capire a chi arriva cosa significa giocare per un club così - spiega il mister -. Molti ragazzi vengono da fuori e si ritrovano lontano da casa: non è una cosa banale, ma serve subito un cambio di mentalità”. Il motivo è semplice: “È vero che l’Under 19 deve puntare a vincere, ma il vero obiettivo è un altro. La priorità è preparare questi ragazzi per la prima squadra, da noi prima squadra vuol dire Serie A”.

Vincere e formare campioni, ma non solo. Da quest’anno anche un compito in più: “Con il cambio di denominazione abbiamo una responsabilità maggiore, soprattutto nel comportamento - sottolinea Reali, alla terza stagione al PalaOlgiata -. A livello di campo è cambiato poco, ma quando rappresenti un marchio così prestigioso il comportamento diventa un fattore rilevante. Essere Roma vuol dire stare attenti a tutto, atteggiamento compreso”. 


Antonio Iozzo




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