Roma 1927, Fortino in versione mentore: "Ai ragazzi dell'Under 17 insegno come diventare giocatori veri"
C’è chi i propri idoli può solo vederli da lontano e chi, invece, ha addirittura la fortuna di lavorarci insieme, ogni settimana. Rodolfo Fortino si è messo a disposizione dell’Under 17 della Roma 1927 per favorire la nascita di nuovi campioni. Una scelta, quella di Robocop come allenatore, che sta pagando fin da subito.
“Mi sto divertendo molto, ho un gruppo di ragazzi che vogliono imparare e scoprire fino in fondo questa disciplina. Io cerco di trasmettere la mia esperienza, loro sono molto attenti e pieni di curiosità”. Un ruolo diverso, ricco di responsabilità: “La cosa più difficile è far capire che non basta essere bravi con i piedi, ma bisogna esserlo anche mentalmente e tatticamente, perché questo sport è estremamente complicato - la sottolineatura -. Hai millesimi di secondo per pensare e cambiare idea”. Le soddisfazioni, però, non mancano: “È bello vedere che quello che provi in settimana poi riesce in partita. Gratifica me e fa acquisire fiducia ai ragazzi”.
La Roma, intanto, con nove vittorie in dieci partite, guida il girone B del campionato Élite. A pari punti col Fabrica, ma vantando il migliore attacco e la migliore difesa. “Non dobbiamo pensare ai numeri. Certo, la vittoria dà morale, ti fa capire che stai lavorando bene, ma il mio compito principale è insegnare a diventare uomini, professionisti, giocatori veri”. Fortino in versione mentore: “Chiedo a tutti di affrontare ogni partita come se fosse l’ultima - spiega -. È più importante vedere la loro crescita rispetto ai numeri, anche se, naturalmente, quando riesci ad abbinare le due cose è ancora meglio”. Al momento i giallorossi non possono davvero lamentarsi: “La stagione sta andando benissimo sotto ogni punto di vista, dobbiamo continuare su questa strada. Deve ancora terminare il girone di andata, quindi il cammino è lunghissimo, ma sapevo che avremmo raccolto risultati importanti, perché ho visto grande voglia fin dal primo giorno”.
Il bene dei ragazzi al primo posto. Le priorità sono chiare: “Sono partito con lo scopo di farli migliorare, di farli crescere a 360 gradi. Non chiedo solo di vincere le partite, perché a volte magari vinci e non sai il perché o perdi senza capirne il motivo”. La comprensione alla base di tutto: “Devono capire perché un risultato arriva, a prescindere da quale sia. Per questo, settimana dopo settimana, mi concentro sull’analisi delle cose fatte bene e degli errori - conclude Fortino -. Ogni giocatore, a fine anno, dovrà essere migliore rispetto a quando ha iniziato”. Missione possibile, persino semplice con un allenatore così.
Antonio Iozzo