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Gagliole, mister Rossini a 360°: “Questo un progetto con basi solide, continuiamo a lavorare”

 29/04/2025 Letto 85 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    GAGLIOLE





In casa ASD Gagliole C5 si sta lavorando in vista della finale play-off regionale in programma venerdì 9 maggio al Pala Drago e Gentili di Camerino. Ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata con mister Mirko Rossini tra passato, presente e futuro della società rossoblu, di cui il mister è stato legato dal doppio filo di giocatore, prima, ed allenatore ora. 
 
- Mister, qual è il tuo bilancio della stagione?
“Non faccio precisamente un bilancio della stagione ma più un bilancio dell'ultimo biennio. Comunque è più che positivo perché abbiamo costruito un gruppo dalle basi solide che ci ha dato soddisfazioni sia lo scorso anno, con la vittoria del campionato e della Coppa Marche, così come quest'anno dove ha confermato la bontà del progetto, portandoci da neopromossa a raggiungere il secondo posto e la finale play-off, oltre alla vittoria nuovamente della Coppa. Quindi è stato un biennio nel quale siamo riusciti a inquadrare bene i giocatori nel contesto che volevamo raggiungere”.
 
- Come si sta sviluppando ed evolvendo il progetto del Gagliole dal punto di vista tecnico? 
“A questa domanda in parte ho risposto precedentemente: diciamo che il progetto tecnico era sviluppato su una base minima di due anni. Il nostro obiettivo quest'anno è quello di continuare con questo gruppo di ragazzi, anche se inevitabilmente qualcuno magari potrà partire perché attratto da da qualche squadra di categoria superiore. Comunque vogliamo proseguire questo percorso con questi ragazzi che ci hanno dato diverse soddisfazioni fino adesso e penso proprio che potranno essere funzionali alla causa anche nella prossima stagione, indipendentemente dalla categoria che andremo ad affrontare”. 
 
- Perché consiglieresti ad un giovane di iniziare a giocare a futsal con questa realtà? 
“Andiamo per gradi: consiglierei ad un giovane di iniziare proprio a giocare a futsal, indipendentemente dalla nostra realtà. Il futsal secondo me è uno sport bellissimo, uno sport che forse a volte, ancora in maniera sbagliata, viene considerato il fratello minore del calcio. In realtà ci sono dei principi che vengono applicati al futsal che farebbero veramente comodo anche al calcio. Dovremmo seguire le grandi potenze mondiali come Spagna, Argentina, Portogallo, Brasile, visto che fin da bambini fanno praticare allenamenti sia di futsal che di calcio. Il futsal serve appunto a una gestione della palla e ad uno sviluppo dell'aspetto tecnico, principalmente negli spazi stretti: quindi quando un ragazzo si trova a dover gestire determinate situazioni in un contesto più ampio sicuramente è favorito rispetto a chi non ha fatto questo percorso. A livello di tecnica pura dà molto rispetto al calcio ed è funzionale secondo me anche proprio al calcio. Per quanto riguarda invece questa realtà diciamo che è una realtà un po' “sui generis”: il Gagliole è una società sportiva che sta acquisendo una certa importanza nel panorama regionale, però comunque è una grande famiglia. I giocatori vanno a cena e passano i weekend insieme. Dirigenza e staff hanno rapporti anche fuori dal campo ed a volte ci si riunisce tra staff e giocatori. Questa cosa adesso è stata anche intrapresa dal settore giovanile dove c'è un bellissimo ambiente. I ragazzi sono coinvolti a 360° in tutta una serie di iniziative che anche loro abbracciano e che danno proprio una dimensione di famiglia. Quindi questo penso che possa essere la nostra arma vincente.”
 
- Come sta cambiando il futsal a livello regionale rispetto agli anni precedenti?
“Il futsal secondo me rispetto agli anni precedenti sta avendo uno sviluppo soprattutto da un punto di vista tecnico e tattico, anche nelle categorie che non sono di primissimo livello. Comunque sia c'è sempre più professionalità e il tutto viene fatte in maniera veramente importante, con delle persone formate e che cercano di alzare il livello di questo sport. Ad esempio quest'anno abbiamo affrontato un campionato di C1 che secondo me è stato il campionato più alto di sempre a livello proprio di squadre: ci sono delle compagini veramente forti, organizzate e con giocatori di spessore. La Fermana ha ingaggiato, nella seconda parte della stagione, due giocatori di cui uno militava in A2 e uno in A1. Perciò sicuramente il livello si è alzato tantissimo.” 
 
- Da ex giocatore, cosa provi a indossare le vesti di allenatore e quali sono state le tue soddisfazioni personali più grandi oltre alle vittorie in campo?
“Da ex giocatore non è stato facile il passaggio dall'altra sponda: è stato un po’ difficile ma ancora adesso a volte mi dimentico di essere un allenatore e mi metto nei panni dei giocatori, perché forse ancora mi sento un po' giocatore o perlomeno ragiono da giocatore. La cosa bella, al di là delle vittorie, è stato proprio il percorso che siamo riusciti a intraprendere da quando sono arrivato su questa panchina negli ultimi due o tre anni: è stato veramente un percorso virtuoso che ha portato una crescita esponenziale a 360°: mi riferisco all'ambito social, che fino a pochi anni fa non abbracciavamo, o del settore giovanile che abbiamo iniziato a sviluppare. Inoltre non ci dimentichiamo di tutta l'organizzazione con tutte le persone che lavorano dietro questa realtà. Abbiamo creato proprio una macchina che si muove parallelamente all'aspetto sportivo e questa è la soddisfazione più grande”. 
 
- Che obiettivi hai per il futuro e come vedi il Gagliole da qui in avanti?
“I miei obiettivi sono quelli di continuare a studiare per fare il meglio possibile questo ruolo. Ho una grande passione per questo sport e sono costantemente impegnato in corsi di aggiornamento. Ci sono un paio di allenatori, che sono miei amici e che lavorano in Serie A, con i quali mi sento costantemente e ho dei confronti anche per quanto riguarda delle situazioni tecnico-tattiche. Uno di questi è Fausto Scarpitti, che è un mio grande amico, con il quale ogni tanto mi sento proprio su alcune situazioni di gioco. L'obiettivo è quello di continuare a lavorare per questo progetto che ha delle basi solide, indipendentemente dalla categoria alla quale saremo chiamati a partecipare. Dobbiamo comunque continuare a essere una società solida di cui si parla e nella quale i ragazzi sono felici e orgogliosi di venire a giocare. Per quanto riguarda i miei progetti futuri, ad oggi ancora mi vedo nel Gagliole perché abbiamo iniziato questo progetto e vorrei portarlo al termine. Poi il ruolo dell'allenatore è molto delicato, perché basta che perdi tre partite e magari cade tutto il castello quindi sicuramente è difficile. Però in questo momento ancora mi sento legato al Gagliole: ho avuto qualche chiamata anche da squadre di categoria superiore per andare ad allenare, però in questo momento sono focalizzato completamente su questa finale play-off e al contempo nel continuare il progetto di sviluppo di questa società anche nei prossimi anni”.
 
 
Ufficio Stampa ASD Gagliole



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