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Cipolla e la rinuncia del Cosenza: «Mi sento svuotato, ma non voglio cancellare la grande passione che ho per questo sport»Âť

 13/10/2015 Letto 2224 volte

Categoria:    Serie A
Autore:   
Società:    COSENZA FUTSAL





 La rinuncia del Cosenza per chi ha conoscenza e storicità di questa disciplina non sconvolge certo: è una storia già vissuta in passato in altre realtà sportive, che quasi ogni anno comunque si ripete con la speranza che sia davvero l’ultima. Non vogliamo certo andare a calcare il dito nella piaga di una situazione davvero paradossale, ma cercare di capire le sensazioni di chi l’ha vissuta da dentro. Abbiamo voluto interpellare Francesco Cipolla, il giovane e preparato tecnico che l’anno scorso prima della nuova denominazione societaria che ha portato al San Vincenzo Cosenza, aveva guidato alla Serie A l’allora Atletico Belvedere. Conosciamo Francesco come persona estremamente onesta e realista, oltre che come un tecnico tra i più promettenti nel panorama nazionale, per questo abbiamo realizzato con lui questa intervista esclusiva nella quale cerchiamo di raccontare gli stati d’animo di chi ha vissuto il Cosenza “da dentro”.


Francesco Cipolla, è quasi ufficiale la rinuncia del Cosenza alla Serie A. So che è difficile trovare le parole, ma quali sono in questo momento le sensazioni che state vivendo tu, i giocatori e i componenti dello staff?
“E' per tutti noi un momento molto particolare. Ci si sente svuotati, impotenti, abbandonati. Eravamo consapevoli che società come il Cosenza, formate perlopiù da profani di questa disciplina, avrebbero avuto difficoltà di gestione durante la stagione, ma di certo nessuno si aspettava questo triste epilogo, soprattutto dopo appena due giornate”.

Cosa provi pensando a tutti i tesserati che adesso di fatto devono ripartire da zero lasciandosi alle spalle?
“Provo tanta ammirazione. Nonostante la legittima amarezza, le oggettive difficoltà di questi giorni ed il disagio che questa situazione creerà in un futuro a breve periodo, sono tutti pronti a ripartire con la stessa voglia ed entusiasmo di sempre, 'per l'amore che hanno verso il Futsal' (cit.Marcelinho)”.

A livello personale, so che hai portato anche troppa pazienza pur di credere che la situazione potesse risolversi positivamente. Cosa ti senti di dire a chi non ha mantenuto gli accordi?
“Che sarebbero dovuti essere più onesti con noi, ma soprattutto con loro stessi. Che non si possono fare campionati di questa portata, basandosi solo ed esclusivamente su promesse di promesse. Che la passione e la voglia di esserci, non possono giustificare simili disastri. Che sono certo non stiano passando dei bei momenti, ma che i nostri, ahimè, sono anche peggio”.

Siccome questa non è certo la prima volta che nel campionato si verifica una situazione del genere, che messaggio ci sentiamo di lanciare al movimento italiano?
“In questi giorni ne ho lette di tutti i colori. Tantissimi filosofi e risolutori di problemi. Detto questo, non mi sento di dire troppo a riguardo, solo che finché saremo dilettanti (e continueremo ad esserlo sempre, anche perchè molte dinamiche che mandano avanti il carrozzone, non potrebbero esistere in caso contrario), la questione Cosenza non rappresenta la prima, né tantomeno sarà l'ultima”.

Ti chiedo di ripercorrere per noi la tua avventura dell'anno scorso sulla panchina dell'allora Atletico Belvedere. Cosa ti rimarrà dentro di quella cavalcata vincente?
“La chimica che si era creata tra me e la squadra. Ci siamo sentiti forti, imbattibili, sin dai primi giorni di lavoro. Abbiamo sopperito alle carenze tecniche, organizzative, economiche ed ambientali, con la convinzione che, nonostante tutto, quel campionato dovevamo vincerlo noi. Anche dopo il punto di penalizzazione per responsabilità dirigenziali. Sarò sempre riconoscente verso i miei ragazzi, che mi hanno regalato la gioia sportiva più bella”.

Da una gioia così grande ad una delusione forse difficile da cancellare il passo è stato fin troppo breve. Come si riparte dopo una batosta così? Si deve ripartire!
“Ho "solo" 35 anni, ed ho ancora troppa voglia di competere a certi livelli. L'esperienza Cosenza non è andata come tutti speravamo, ma non cancella tutto il buono trascorso, né tantomeno tutto ciò che sarà. Sono pronto a tornare in panchina, magari da subito, o a dicembre, o l'anno prossimo”.

Adesso i giocatori tra poco saranno liberi di scegliere un'altra squadra, cosa vedi invece nel futuro di Francesco Cipolla e del tuo staff?
“Di certo continuerò a coltivare la mia passione con la stessa mentalità che mi ha dato l'opportunità di arrivare in Serie A. Consapevole della concorrenza, delle difficoltà ma anche della bontà del mio lavoro”.

In bocca al lupo Francesco…


Nicola Ciatti



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